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Crisi energetica, Di Maio: "È necessario produrre più petrolio e gas, servono misure straordinarie"

"In Europa affrontiamo la più grave crisi politica, militare e umanitaria dalla Seconda guerra mondiale"

Il tema della transizione energetica "ha assunto una rilevanza e un'urgenza ancora maggiori" a causa della guerra in Ucraina, e "alle sfide correlate alla trasformazione si somma l'esigenza di assicurare la sicurezza energetica". A indicarlo è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che avverte: "Tempi straordinari richiedono misure straordinarie", e per questo "come ha detto pochi giorni fa Elon Musk, padre dell'elettrificazione e della mobilità, odio doverlo dire ma dobbiamo aumentare immediatamente la produzione di petrolio e gas".

"Le nostre economie e società, duramente colpite dalla pandemia, si trovano ora ad affrontare la più grave crisi politica, militare e umanitaria sul
territorio europeo dalla Seconda guerra mondiale. Un conflitto che muta radicalmente il quadro geopolitico, strategico e di sicurezza sullo sfondo di un'emergenza - quella dei cambiamenti climatici - non meno dirompente", ha sottolineato Di Maio intervenendo alla XIII Conferenza congiunta Maeci-Banca d'Italia. "Nei tre anni trascorsi dall'ultima edizione della Conferenza a causa del Covid, il mondo è profondamente cambiato". 

"Su rinnovabili negoziamo con Algeria e Libia" Tra le priorità, spiega il ministro, c'è la diversificazione delle fonti energetiche, su cui "il governo si è mobilitato e la Farnesina è in prima linea". "Stiamo negoziando Memorandum d'Intesa con Algeria e Libia sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e con la Tunisia sull'idrogeno verde. A livello multilaterale lavoriamo in stretto raccordo con i Paesi dell'Unione Europea e i membri dell'Agenzia Internazionale dell'Energia", ha aggiunto.

"Diplomazia energetica e climatica cardine della politica estera" "La diplomazia energetica e climatica - ha concluso Di Maio - sono il cardine delle relazioni italiane con i Paesi terzi a cominciare dal Mediterraneo allargato. Una regione di immediata proiezione strategica, in cui sosteniamo il valore inclusivo dell'energia come bene comune mediterraneo, con un accesso equo e sostenibile alle risorse, attraverso la diversificazione, l'interconnesione, il potenziamento tecnologico e la resilienza ambientale".

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Visco: "Ciò che sta accadendo mostra la fragilità della transizione energetica" Sulla questione energia è intervenuto anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. "L'impennata dei prezzi dell'energia degli ultimi mesi e la possibilità che venga meno la sicurezza degli approvvigionamenti conseguente ai drammatici eventi di questi giorni - ha affermato - mostrano quanto le politiche necessarie alla transizione possano rivelarsi, alla prova dei fatti, fragili e di difficile attuazione sul piano economico e sociale". "La guerra ha reso pressante la necessità di affrontare il nodo della sicurezza energetica. In Europa, dove le politiche energetiche dei singoli paesi sono inevitabilmente interdipendenti, si pone l'esigenza di affrontare questa sfida in modo collettivo e unitario".

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