l'abisso oltre il convenzionale

La minaccia di Putin ora ha tre nomi: nucleare, chimica e termobarica | Lavrov: "Guerra nucleare? Non voglio crederlo"

Alle bombe convenzionali nell'attacco all'Ucraina, la Russia potrebbe affiancare quelle che abbiamo imparato a definire "armi di distruzione di massa" 

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C'è l'abisso oltre il convenzionale. Le bombe e l'artiglieria che sgretolano le città ucraine assediate potrebbero essere solo il primo piolo di una scala in discesa calata da Putin verso il baratro. La minaccia, al momento, ha tre nomi: nucleare, chimica e termobarica. Lo stesso Putin ha rilanciato la possibilità di deriva atomica non escludendo l'impiego di ordigni ad uranio. Il rischio è già concreto in quelle centrali non risparmiate dai cannoni del Cremlino. Chernobyl e Zaporizhia: la prima nell'estremo nord, la seconda nel sud est ormai sotto controllo russo. L'obiettivo è tagliare la corrente al Paese ma il risultato potrebbe essere tutt'altro.

Nell'impianto di Chernobyl, 36 anni dopo il disastro al reattore 4, è in corso un blackout. I centri di controllo non ricevono più dati per il monitoraggio. L'Aiea ha assicurato che almeno per il momento non ci sono rischi reali per la sicurezza, ma il ministro degli Esteri ucraino Kuleba teme un pericolo "imminente di fughe radioattive".

Ventiquattro ore fa la Casa Bianca non ha escluso l'impiego in Ucraina di armi chimiche e biologiche. Ordigni silenziosi, che disperdono su una vasta area agenti tossici letali, oppure micro organismi contaminanti. Kiev, Londra e infine Washington hanno inoltre messo in guardia dalla circolazione di lanciarazzi termobarici, già usati nella guerra in Cecenia. Si tratta di missili capaci di generare esplosioni esponenzialmente più potenti di quelle tradizionali, tali da provocare danni letali agli organi interni in un raggio di chilometri dal punto dell'impatto.

Minacce che prendono forma perché Mosca è in difficoltà. L'avanzata è lenta. La Resistenza è forte. La lista dei nemici è lunga. Alle bombe convenzionali Putin potrebbe affiancare quelle che abbiamo imparato a definire "armi di distruzione di massa"

Lavrov: "Non voglio credere che possa iniziare una guerra nucleare" - A margine dei colloqui in Turchia tra Lavrov e Kuleba, il ministro degli Esteri russo ha affermato: "Non voglio credere che possa iniziare una guerra nucleare". Lavrov ha poi aggiunto: "Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative. Noi non abbiamo attaccato. In Ucraina si è creata una situazione che minaccia Mosca".