FOTO24 VIDEO24 2

"Se Papa Francesco andasse a Kiev, Putin sarebbe costretto al dialogo", l'invito di Anna Safroncik

"Sulla facciata della casa dove sono cresciuta c'erano due parole: pace e libertà", racconta l'attrice ucraina nel suo monologo a "Le Iene"

"Sulla facciata della casa dove sono cresciuta c'erano due parole: pace e libertà. Il mio popolo oggi non sa più che cosa sia la prima e sta per perdere anche la seconda". Sono le parole con cui l'attrice Anna Safroncik ha iniziato il monologo presentato a "Le Iene", durante la puntata di mercoledì 9 marzo, per raccontare il dramma della guerra in Ucraina.

"Kiev oggi è la capitale del mondo libero e va difesa come il simbolo di tutto ciò che la democrazia ha conquistato - prosegue con voce ferma, sostenendo che quanto fatto dall'occidente non sia abbastanza - Il giornalista Carlo Verdelli ha chiesto a Ursula von der Leyen, a Mario Draghi, Sergio Mattarella e a tutti i capi di stato europei di riunirsi simbolicamente a Kiev per fermare questo sprofondo. Io non sono nessuno per chiederlo, ma vorrei che ascoltassero questo appello e che con loro ci fosse Papa Francesco, che anche per noi ex sovietici è testimone di pace e speranza".

Quindi l'attrice, originaria proprio di Kiev, si rivolge direttamente al Pontefice: "Con la sola presenza, lei può costringere Putin a fermare le bombe e aprire finalmente un vero dialogo. La mia città in questi mesi si tingeva di bianco e di rosa per la fioritura e ora è dilaniata dalle esplosioni. Ed è lì, ad aspettarla".

Espandi