"Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto fare qualcosa: portare un pullman pieno di provviste al confine tra Romania e Ucraina e tornare indietro con donne e bambini per metterli in salvo in Italia. Poi, però, la cosa ci è sfuggita leggermente di mano". Inizia con queste parole il racconto di Ismaele La Vardera, che di fronte all'emergenza nata a seguito dell'invasione russa sull'Ucraina, ha attivato un sistema che ha permesso a "Le Iene" di contribuire a una gara di solidarietà che sta mobilitando il mondo intero.
Dopo aver trovato un primo pullman per i trasporti, l'annuncio social per raccogliere beni di prima necessità ha riguardato numerose città italiane. In un magazzino di Bergamo, un vero e proprio esercito di volontari si è quindi messo a disposizione per organizzare il materiale nel migliore dei modi in vista del lungo viaggio. Il centro di raccolta ha riguardato anche grandi aziende italiane e il supporto del Ministero degli Esteri.
Oltre a tutto questo e a una donazione di farmaci superiore a 35mila euro, l'inviato ha avuto anche la disponibilità delle suore dell'abbazia di Santa Fede di Torino per accogliere i profughi in fuga dall'Ucraina. Un viaggio che ha regalato anche tanta commozione agli stessi protagonisti, da chi si è mobilitato per il trasporto a chi è riuscito ad arrivare in Italia, senza dimenticare gli uomini che invece restano a difendere il proprio Paese.