In Russia cresce il malcontento e sempre più persone protestano contro la decisione di Vladimir Putin d'invadere l'Ucraina, soprattutto nelle grandi città: San Pietroburgo e Mosca. In quest'ultima, in particolare, come mostra un reportage di "Controcorrente", le manifestazioni vengono represse in maniera violenta dalle forze dell'ordine, per scoraggiare l'emulazione.
Lo stesso pugno di ferro Putin lo sta utilizzando anche nei confronti della stampa indipendente. Sono state, infatti, chiuse diverse realtà a seguito di una nuova legge russa contro presunte fake news, che prevede sanzioni dai tre ai quindici anni di galera.
"Ci accusano di aver dato informazioni non regolamentari, giudicate come estremiste, ma stavamo semplicemente parlando della guerra e dell'invasione dell'Ucraina", racconta Vassily Polonsky, giornalista di Rain Tv. "Credo comunque che Putin sia alla fine del suo regno", continua il reporter. "Dopo non so cosa ci sarà, forse la guerra civile".