Supermercati presi d'assalto, carrelli pieni, scaffali vuoti e lunghe file fuori dai market. In Sardegna sembra di essere tornati ai tempi del lockdown. Questa volta la psicosi collettiva è dovuta a un audio che circola su Whatsapp, nel quale si parla di uno sciopero degli autotrasportatori di 15 giorni. "Al momento non ci sono assolutamente problemi di approvvigionamenti", precisano i responsabili della grande distribuzione, come riporta La Nuova Sardegna.
"Signori buongiorno, sappiate che da lunedì i camionisti incroceranno le braccia per quindici giorni, quindi organizzatevi perché presto non arriverà più merce da nessuna parte. Fatevi subito la spesa, non è uno scherzo, ma una cosa serissima", dice un presunto autotrasportatore su Whatsapp.
Come riportano i quotidiani sardi, gli autotrasportatori, dopo una riunione a Tramatza (Oristano), hanno annunciato davvero uno sciopero: "Da lunedì ci fermiamo, siamo in 350". "Non sappiamo quando riprenderemo a fare consegne, prima dovranno accogliere le nostre richieste: la defiscalizzazione del gasolio, a 2,50 euro al litro non si può lavorare. Lo stop inizierà all’alba, faremo ciò che è opportuno fare per noi stessi e per tutti i sardi", ha spiegato a Casteddu Online Franco Funedda, autotrasportatore di Sassari.
"Lo sciopero sarà volontario, ma il messaggio deve arrivare a tutti. Siamo pronti a paralizzare l'Isola per attirare l'attenzione su una situazione insostenibile. Non solo il gasolio che è ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l'aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici. Un salasso continuo ormai arrivato a livelli non più sopportabili", ha detto invece a L'Unione Sarda Massimiliano Serra.
Per quanto riguarda l'audio che invita i cittadini ad andare a fare scorte di cibo, il segretario della Filt Cgil Arnaldo Boeddu ha detto a Casteddu Online: "Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale. Vietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione dei beni primari".
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