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"Pescheria Giacalone e figli", Rosario Lisma porta in scena un dramma familiare travestito da commedia

Dall'8 al 13 marzo in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano

Antonio Parrinello

Scritto e diretto da Rosario Lisma, "Pescheria Giacalone e figli" arriva al Teatro Elfo Puccini di Milano dall'8 al 13 marzo. Prodotto dal Teatro Stabile di Catania lo spettacolo è un dramma familiare travestito da commedia dove "nell’interno piccoloborghese dai toni scuri che richiamano quelle atmosfere alla Pietro Germi e alla Alfred Hitchcock, si dipana un vissuto quotidiano e minimo che indaga il conflitto eterno tra sogno e responsabilità, tra vita e sacrificio, tra felicità e morte", racconta l’autore e regista.

Siamo in Sicilia, in un piccolo paese di provincia. A dispetto della dolcezza del clima, del mare e dei sapori speciali che questa terra concede la vita non scorre, ma ristagna come una palude sempre uguale a se stessa. Il salottino oscuro di questa famiglia di pescivendoli è senza aria né luce. Tutto è sovrastato da immobilismo, indolenza torpore. L’unica a potersi salvare però è Alice, che potrebbe avere floride prospettive future se solo riuscisse a trasferirsi a Milano, distaccarsi dalla famiglia: dalla madre arcigna e dal fratello rozzo. La presenza nel paesino di un medico milanese gentile e colto è l’unica finestra su quella terra promessa mai raggiunta.

"Alla maniera di Pirandello il mio obiettivo è quello di far ridere e pensare: in questo modo la commedia si pone nel solco della tradizione siciliana, ma ha venature rock contemporanee. Per quanto autobiografica, Pescheria Giacalone e figli non racconta la storia di una ragazza che vuole trasferirsi a Milano per fare carriera, ma riflette una condizione umana che caratterizza la società attuale", spiega Rosario Lisma.

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