Giuseppe Conte si appella alla "forza del voto democratico" chiamando gli iscritti del Movimento a rivotare sul suo statuto contro le "mille osservazioni capziose" e i "cavilli legali" che intendono imbrigliare la sua azione politica. "Di fronte alla sospensiva disposta dal Tribunale di Napoli, noi reagiamo subito con la democrazia per dire che il Movimento non si ferma e non può fermarsi. Non abbiamo nemmeno un minuto da perdere ma tante sfide da vincere: noi ci siamo, ora tocca a voi", dice il leader M5s alla base del Movimento alla vigilia del nuovo voto che sarà un nuovo referendum sulla sua guida.
Si vota dalle 8 alle 22 Le votazioni si svolgono dalle ore 8 alle 22: gli iscritti sono chiamati a ripetere la votazione sul nuovo statuto proposto lo scorso agosto e sulle correzioni richieste dalla Commissione di Garanzia sugli Statuti per poter accedere ai benefici del 2Xmille e alla deducibilità dei contributi. Per passare già mercoledì serve però la maggioranza degli iscritti ammessi al voto: vale a dire circa 65mila, da quanto si può desumere dai dati delle ultime votazioni.
Battaglia sul quorum Se non si raggiungerà il quorum previsto, si rivoterà in seconda convocazione, ossia l'11 marzo: in questo caso sarà sufficiente la maggioranza dei votanti. Per Conte sarebbe però molto importante raggiungere il risultato subito e per questo chiama la base a farsi sentire: "Il Movimento è una comunità che coinvolge i suoi iscritti e non ha paura di votare. Il M5s si sottopone ad un bagno di partecipazione democratica".
Altri ricorsi in arrivo? Sul voto pesa però ancora la spada di Damocle dei ricorsi legali. Un nuovo inciampo potrebbe arrivare, infatti, dagli attivisti che lo hanno già portato in tribunale e che ora intendono agire sulla questione del trattamento dei dati degli iscritti 5stelle. Nelle prossime ore decideranno come muoversi: l'intento però è quello di presentare un esposto alla Procura della Repubblica e al Garante per la Privacy sul trattamento dei dati. Sostengono che il M5s essendo privo di un rappresentante legale, non è autorizzato ad indire l'assemblea degli iscritti convocata da mercoledì.
Conte non si arrende ai cavilli giuridici "Noi rispettiamo i provvedimenti dei tribunali, anche quelli cautelari e quindi provvisori, anche quelli giudiziari anche se proposti ad oltranza e giustamente ispirati da differenti opzioni politiche", chiarisce il leader pentastellato che non intende arrendersi ai "cavilli giuridici e alle carte bollate". Anche perché, è la sua previsione, il M5s non può rimanere in attesa per anni, il lasso di tempo che da avvocato prevede servirà perché "si arrivi ad un giudizio definitivo non più sindacabile".