"Ingrediente Novus" è il cd/dvd con i 16 brani più belli dei dieci anni di carriera di Moltheni. Nella tracklist due inediti: "Petalo" e "Per Carità di Stato" a sfondo socio-politico. "Ora mi ritiro - spiega il cantautore a Tgcom -. Il mondo della musica mi ha deluso, è stupido e io non lo sono. I giornalisti vanno a braccetto con gli artisti più famosi e non sono sinceri quando li recensiscono. Dente e la Antolini nuovi talenti? Per carità...".
Perché incidere "Ingrediente Novus"?
E' stata una scelta spontanea dopo dieci anni di carriera come musicista volevo racchiudere in questo lavoro i sentimenti genuini che hanno contrassegnato il mio percorso. E' un epilogo...
Allora si ritira?
Sì, mi ritiro da questo mondo musicale stupido e io non sono stupido. Non credo di aver rappresentanto in termini di valore nulla in questi anni.
Secondo lei, perché?
Non ho un buon carattere e dico le cose in faccia senza problemi. Questo atteggiamento mi ha creato dei problemi e quindi mi faccio da parte.
Da chi è rimasto deluso?
Anche da molti giornalisti. Ormai i critici musicali, veri, di un certo spessore si contano sulle dita di una mano. Oggi si leggono recensioni uguali e pari a zero dal punto di vista dei contenuti e stilistico. I giornalisti - molti dei quali tendono più ad apparire che a scrivere - vanno a braccetto con gli artisti/compagni di merende e ne parlano sempre bene a prescindere. E quindi tutti a parlare bene di Vasco Rossi, Ligabue, Subsonica, Afterhours. Mai uno che dà un bel 5 a uno dei dischi degli artisti che ho citato. Poi se prendi uno ad uno questi giornalisti ti dicono 'hai ragione sai?' e poi al momento pratico non hanno il coraggio. Insomma regna l'ipocrisia ed è pure scadente.
Insomma è difficile trovare buona musica in giro?
No anzi, in questo periodo ce n'è tanta. Vado sempre nel mio negozio di dischi a comprare album e scrutare progetti interessanti. Ma siamo sempre lì i media inculcano alla popolazione prodotti che non sono di qualità. Insomma mi sembra tutto alla luce del sole, è tutto estremamente prevedibile, piccolo. Ad esempio, quest'anno sembra che il disco di Dente sia il migliore album che sia stato fatto negli ultimi anni. Mi viene solo da ridere, e che dire di Beatrice Antolini? E' il solito esercizio di maniera con cui certi giornalisti amano sbizzarrirsi ogni anno. Ho già in mente due nomi della cosiddetta scena indie di cui si parlerà quest'anno. Ho già scomesso vediamo se indovino anche questa volta...
Insomma Moltheni scompare dalle scene, non ci sarà proprio occasione di ascoltare qualche sua nuova produzione?
Ho tante idee in testa e ci sto già lavorando. Ho in progetto delle collaborazioni con un gruppo folk americano e probabilmente a breve in studio inciderò qualcosa che però sarà a tiratura limitata da distribuire agli amici. Mi auguro che tutto quello che farò non sarà recensito...
Neanche una recensione?
A che serve? "Ingrediente Novus" è uiscito da un mese e mezzo. Una bella raccolta con un disco e un dvd. Insomma è stato recensito solo da due giornali e per giunta erano dei trafiletti. Insomma non c'è neanche più il concetto della recensione vera a propria. Sui vari magazine di musica vedi la Mannoia, J-Ax, i Subsonica in tutti i loro progetti collaterali. E alla base di tutto c'è sempre il denaro...
A cosa si riferisce?
Radio Popolare che ha sempre rappresentato una grande ricchezza per l'informazione musicale sta chiudendo i battenti. Io mi chiedo perché Vasco, i Subsonica o Ligabue che prendono tantissimi soldi non ne versano solo un po' (tanto a loro non cambia nulla) per far sì che questa radio non chiuda? Insomma non c'è più solidarietà e non ci sono più valori. Si pensa solo ad andare al Concertone del 1 Maggio per far bella figura e basta. Questo mondo è stupido e io non lo sono, ecco perché me ne vado.
"Ingrediente Novus" rappresenta in maniera completa la produzione di Moltheni con i brani completamente riarrangiati con la presenza anche degli archi: dall'ipnotica "E poi vienimi a dire che questo amore non è grande come tutto il cielo sopra di noi" a "Zona monumentale". Non mancano gli ospiti come Mauro Pagani, Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica), Enrico Gabrielli (Mariposa, Afterhours), Massimo Martellotta. Dispiace molto che un cantautore di questo calibro abbia deciso di ritirarsi dalla musica 'popolare' perché la sua scrittura è immediata, fresca non banale, tra le migliori in circolazione. Ma il tempo potrà anche fargli cambiare idea, c'è ancora bisogno del contributo in note di Moltheni (il cui vero nome è Umberto Giardini) e della sua schiettezza lucida