L’Etna è uno dei vulcani che emette più CO2 in atmosfera
Il vulcano siciliano è il responsabile del 10% di tutte le emissioni di CO2 globali provenienti da vulcani attivi
Con i suoi oltre 3300 metri l’Etna è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica e il quarto sito naturale italiano ad ottenere nel 2013 il riconoscimento UNESCO di patrimonio mondiale dell’umanità nel 2013.
La costa sud orientale della Sicilia è dominata dall’Etna e dai pennacchi di fumo presenti da 550.000 anni, quando al posto del vulcano c’era ancora un enorme golfo. L’Etna è tornato a far parlare di sé in seguito a uno studio grazie al quale si sono scoperte le eccezionali emissioni di CO2 provenienti dal vulcano siciliano. Emissioni di diossido di carbonio molto superiori ad altri vulcani attivi, dovute agli ingenti serbatoi di carbonio presenti in quell’area dell’Italia meridionale nel mantello terrestre a una profondità di 50 chilometri.
Come pubblicato in uno studio dell’Università di Firenze e di Colonia e dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) si tratta di un vero e proprio serbatoio di rocce composte da carbonio, responsabili della straordinaria quantità di anidride carbonica emessa nell’atmosfera: il 10% di tutta la CO2 di origine vulcanica, pari a 9000 tonnellate di CO2 al giorno.
“Simili serbatoi di carbonio potrebbero essere nascosti sotto ad altri vulcani e il nostro approccio continuo darà un contributo alla comprensione del loro ruolo nel bilancio dell’anidride carbonica di origine naturale sia nel passato sia nel presente e nei cambiamenti climatici del pianeta” ha spiegato il coordinatore dello studio Riccardo Avanzinelli.
Ma attenzione ad additare i vulcani come i maggiori responsabili dell’inquinamento perché è triste, ma provato scientificamente: le attività umane producono emissioni di carbonio fino a 100 volte maggiori rispetto a tutti i crateri vulcanici presenti al mondo, pari a circa 900 mila tonnellate di CO2 al giorno.
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