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Anziano pestato e ucciso a Ghilarza, arrestati due fratelli

A inchiodare i sospetti sono state le tracce reperite sul luogo del delitto. Il più grande dei due, il 31enne Rubens Carta, avrebbe ammesso le sue responsabilità

Ansa

Svolta nelle indagini sul brutale omicidio di Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione pestato e ucciso durante una rapina finita nel sangue in casa a Ghilarza (Oristano) nella notte tra il 21 e il 22 febbraio. I carabinieri hanno arrestato i presunti assassini, i fratelli Rubens e Bryan Carta, rispettivamente di 31 e 27 anni. Il più grande avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

A inchiodare i due uomini sono state le tracce reperite sul luogo del delitto, l'abitazione in via Regina Elena 45. I militari hanno da un lato ricostruito le ultime ore di vita della vittima e dall'altro raccolto elementi utili a individuare gli autori.

La ricostruzione - I due fratelli sarebbero entrati nell'abitazione dell'anziano per mettere a segno il colpo, probabilmente passando da una finestra. Lo hanno sorpreso in casa e lo hanno aggredito colpendolo ripetutamente al volto e in altre parti del corpo. Poi hanno rovistato in tutta l'abitazione in cerca di denaro e oggetti preziosi, recuperando i duemila euro che erano nascosti in una scatola, e sono fuggiti.

Il ritrovamento e gli indizi - Il corpo dell'anziano è stato trovato solo il giorno dopo dalla signora che si occupava delle pulizie e dal nipote. In casa i carabinieri hanno trovato numerose tracce di sangue non solo nella camera da letto dove si trovava il corpo del 78enne, ma anche in bagno e in altre stanze. Non è chiaro se siano emersi altri elementi importanti, sta di fatto che negli ultimi giorni il cerchio si è stretto attorno ai due fratelli.

I fratelli sono stati portati in caserma per un lungo interrogatorio. Davanti al pm Andrea De Crescenzo, Rubens Carta avrebbe ammesso le proprie
responsabilità. La svolta dell'omicidio arriva proprio nel giorni in cui Ghilarza chiedeva giustizia per Tonino Porcu con una fiaccolata. Il corteo è partito dalla parrocchia del paese per poi raggiungere la panchina sulla quale sostava quasi giornalmente l'anziano e dove sono stati posati mazzi di fiori.

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