Ridurre il costo della bolletta per i consumatori, tagliare di due terzi entro l'anno gli acquisiti di gas dalla Russia, procedere ad acquisiti collettivi per spuntare prezzi migliori. La Commissione europea ha lanciato la sua nuova strategia energetica per fare fronte all'emergenza innescata dalla guerra in Ucraina e allo stesso tempo non rinunciare all'obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050. Tra le varie iniziative proposte da Bruxelles anche il via libera alla tassazione degli extra profitti realizzati dai produttori di energia elettrica per destinare queste risorse a consumatori e imprese.
Per reperire nuovi fondi e sostenere gli investimenti necessari per la transizione energetica e la difesa comune, sotto l'incalzare degli eventi si comincia a parlare della possibile emissione di eurobond. Ma la Commissione Ue prende le distanze sottolineando che non è una sua idea ma forse di qualche Paese membro. E tutti pensano alla Francia, presidente di turno Ue e organizzatrice del summit europeo che si svolgerà giovedì e venerdì a Varsailles.
Ma la vera e più grande emergenza in questo momento è l'accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra. La Commissione, durante il dibattito sul tema svoltosi all'Europarlamento, ha assicurato che "nessun rifugiato sarà respinto alle frontiere Ue" e che saranno messe in campo tutte le iniziative economiche e operative necessarie per garantire un'adeguata assistenza dei profughi ucraini in tutti i Paesi dell'Unione.
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