Strage di Viareggio, l'ex a.d di Ferrovie Moretti non rinuncia alla prescrizione
La Corte di Firenze rinvia il processo di appello bis accogliendo l'eccezione sulla traduzione in tedesco della sentenza della Cassazione: tedeschi 8 imputati. I familiari delle vittime: vergogna
Mauro Moretti, ex amministratore delegato delle Ferrovie, ha dichiarato di non rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo nel processo di appello bis per la strage di Viareggio del 29 giugno del 2009, in cui morirono 32 persone. La Corte del tribunale di appello di Firenze ha inoltre rinviato il processo di appello bis dopo aver accolto l'eccezione sulla traduzione della sentenza della Cassazione, dell'8 gennaio 2021, in tedesco, disponendo che la traduzione stessa sia preparata entro il 17 marzo.
Moretti non rinuncia alla prescrizione - Moretti ha comunicato la sua decisione in merito alla prescrizione alla corte di Firenze dopo che, nel primo appello, aveva invece rinunciato ad avvalersene. Moretti fu condannato a sette anni in primo e secondo grado. Poi la Cassazione, annullando con rinvio la sentenza, aveva stabilito che lo stesso Moretti dovesse chiarire in appello bis l'intenzione di rinunciare o no alla prescrizione, dal momento che la rinuncia stessa era arrivata prima che l'accusa cadesse in prescrizione, dopo la caduta dell'aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro.
Il nodo traduzione - Il processo, che si era aperto a Firenze, è stata quindi rinviato in seguito all'accoglimento dell'eccezione sulla traduzione della sentenza, come richiesto dalle difese degli imputati tedeschi in apertura di udienza. Gli avvocati degli otto imputati stranieri del processo hanno sollevato alla Corte l'eccezione di nullità dell'atto di citazione per la mancata traduzione parlando di "lesione del diritto di difesa".
Le famiglie: "Una vergogna" - I familiari delle vittime hanno duramente condannato la mancata traduzione definendo "vergognosa" tale circostanza. "Sappiamo che ci rimanderanno a casa - ha detto Daniela Rombi, familiare di una delle vittime e rappresentante dell'associazione "Il mondo che vorrei" -. Metà dei condannati sono tedeschi e a nessuno è venuto in mente di tradurre la sentenza della Cassazione in tedesco. E' una vergogna".
La Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali i vertici delle Ferrovie come Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano, Mario Castaldo, oltre a dirigenti di aziende ferroviarie tedesche. Avendo escluso l'aggravante dell'incidente sul lavoro dall'accusa di omicidio colposo plurimo, la Corte di appello nel processo bis dovrà rideterminare le condanne considerando che l'unico reato che resta contestato è quello di disastro ferroviario.