Venezia, il sindaco Brugnaro ospita due famiglie fuggite dall'Ucraina: "Abbiamo fatto comunità, è bellissimo"
"Mangiamo e cuciniamo insieme. Dobbiamo cercare di donare serenità", ha detto il primo cittadino
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e la sua famiglia hanno accolto nella propria abitazione, a Tarù, frazione di Mogliano Veneto (Treviso), due mamme ucraine con i loro tre figli, tra i 4 e i 16 anni. "È stato emozionante, io ero imbarazzato, uno dei bambini piangeva, arrivavano da un lungo viaggio. Ma non voglio farmi pubblicità, ne sto parlando perché spero di essere di esempio, quello che abbiamo fatto noi lo possono fare in tanti, e molti lo stanno già facendo", ha detto il primo cittadino al Corriere della Sera.
Tutto è nato da una lettera indirizzata al sindaco nella quale si chiedeva ospitalità a Venezia per due donne e i loro bambini fuggiti dal Paese attaccato dai russi. Brugnaro ne ha parlato con la moglie e insieme hanno deciso di accoglierli in casa loro.
Il nucleo di cinque ucraini è arrivato giovedì in Italia. Il sindaco di Venezia è padre di 5 figli. "Il figlio di una delle signore parla inglese, alcuni miei collaboratori sono di origine ucraina, i miei bambini e i nostri ospiti hanno subito trovato sul telefonino il traduttore. Adesso abbiamo fatto comunità, è bellissimo. Mangiamo e cuciniamo insieme, domenica sono venute a messa con noi. Tutta la famiglia è contenta, sono arrivati anche tanti amici. A pranzo eravamo in dodici, ma alla fine il numero era aumentato: dobbiamo cercare di donare serenità. I telegiornali noi li guardiamo in camera da letto, non voglio provarli ulteriormente con le immagini di quello che sta succedendo a casa loro. Una signora ha lasciato in patria il marito a combattere, l'altra il figli", ha spiegato Brugnaro al Corriere.
Il Comune di Venezia, su sua spinta, ha reperito almeno 70 posti letto in città messi a disposizione da Enti e Fondazioni, ed è in stretto contatto con mediatori culturali ucraini per favorire l'inserimento dei rifugiati nel tessuto sociale. "La pace comincia più che dalle dichiarazioni dai piccoli gesti - aveva detto subito dopo aver accolto le famiglie - È una cosa drammatica per l'Ucraina, una cosa pazzesca quella che sa facendo Putin, senza mescolare l'uomo con il popolo russo, che non c'entra nulla. Dobbiamo puntare alla pace, bisogna comprendere cos'è la pace, i vantaggi della pace perché quello che è successo è irrazionale. Una follia".
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