Di Maio: "Non possiamo fornire aerei all'Ucraina, farebbe rischiare la Terza guerra mondiale"
La Polonia risponde in maniera negativa all'appello di Zelensky: "Non forniremo jet". E Mosca avverte: "Chi ospita aerei militari ucraini sarà coinvolto nel conflitto"
Fornire aerei all'Ucraina "non è possibile", perché questo "significherebbe entrare in guerra e questo noi non lo vogliamo". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "L'alternativa alle sanzioni, che richiedono più tempo, è la Terza guerra mondiale, che noi non vogliamo assolutamente", ha aggiunto. Ed era stato il ministero della Difesa russo ad avvertire che "qualunque Paese ospiti aerei militari ucraini sarà coinvolto nel conflitto armato", se questi jet sono usati contro le sue forze armate.
La Polonia: "Non forniremo jet a Kiev"La Polonia ha ufficialmente chiuso la porta alla possibilità di fornire alcuni dei loro aerei all'Ucraina, idea sponsorizzata da Washington. "Non manderemo i nostri jet di guerra all'Ucraina, come non consentiremo di usare i nostri aeroporti. Stiamo aiutando in molte altre aree", ha scritto su Twitter la cancelleria del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki.
Il nodo della no-fly zone Il ministro Di Maio a "Che tempo che fa" ha, intanto, ribadito che "se noi istituiamo una no-fly zone come chiede l'Ucraina significa mandare i nostri caccia a fermare i russi e se uno solo dei nostri aerei viene abbattuto, scoppia la Terza guerra mondiale perché dobbiamo rispondere. Noi dobbiamo sostenere gli ucraini creando corridoi umanitari, attraverso il tavolo della diplomazia per arrivare a un cessate il fuoco, consentendogli il diritto alla difesa rispetto a una forza impari, ma dobbiamo scongiurare una guerra che devasterebbe tutto il continente. Anche con decisioni come quella di dire no alla no-fly zone".
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