L'impatto del Covid sulle donne, sondaggio Eurobarometro: per il 77% la pandemia ha causato un aumento della violenza fisica ed emotiva
Il 38% afferma che la pandemia ha avuto un impatto negativo anche sul reddito, il 44% su equilibrio lavoro e vita privata e il 21% sul tempo dedicato al lavoro retribuito
Covid, sondaggio Eurobarometro: l'impatto della pandemia sulle donne
Il 77% delle donne europee ritiene che il Covid abbia causato un aumento della violenza fisica ed emotiva. Il 38% afferma che la pandemia ha avuto un impatto negativo anche sul reddito, il 44% su equilibrio lavoro e vita privata e il 21% sul tempo dedicato al lavoro retribuito. È quanto emerge da un sondaggio Eurobarometro che valuta l'impatto della pandemia su vari aspetti della vita delle donne europee, commissionato dal Parlamento europeo per la Giornata internazionale dei diritti della donna dell'8 marzo.
Il sondaggio - Il sondaggio Flash Eurobarometro è stato condotto da IPSOS tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2022 in tutti i 27 Stati membri dell'Ue e ha riguardato in totale 26.741 interviste. I risultati medi dell'Unione sono ponderati in base alle dimensioni della popolazione di ciascun Paese intervistato. I risultati mostrano l'impatto significativo della pandemia sia a livello personale che professionale, come anche un forte aumento dei livelli di violenza contro le donne. Vediamo i dati nel dettaglio.
Violenza - Per quanto riguarda l'aumento della violenza fisica ed emotiva nei confronti delle donne, in tutti i Paesi tranne due (Finlandia e Ungheria) questo risultato è superiore al 50%, con risultati che raggiungono il 93% in Grecia e il 90% in Portogallo (84% in Italia). Le donne identificano esplicitamente diverse misure chiave per affrontare la questione della violenza nei loro confronti: rendere più facile denunciare (58%, a livello Ue, e prima misura in Italia con il 62%), aumentare le possibilità per le donne di cercare aiuto, per esempio attraverso hotline telefoniche (40%), aumentare la sensibilizzazione e la formazione della polizia e della magistratura in materia (40%), potenziare l'indipendenza finanziaria delle donne (38%).
Conseguenze economiche e finanziarie - Il 38% delle intervistate ha dichiarato che la pandemia ha avuto un impatto negativo sul loro reddito personale. I risultati variano dal 60% in Grecia al 19% in Danimarca, mentre in Italia lo hanno dichiarato il 46%. Secondo il 44% delle donne intervistate, la pandemia ha anche avuto un impatto negativo sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata. Questo vale per più della metà delle donne a Cipro (68%), in Grecia (59%), a Malta (58%), in Lussemburgo (56%), in Italia (52%), in Portogallo (52%) e in Ungheria (51%). Infine, ma non meno importante, il 21% delle donne sta valutando o ha deciso di ridurre permanentemente il tempo che dedica al lavoro retribuito. In linea con la media Ue, la percentuale italiana, che si assesta al 23%.
Salute mentale - Dall'inizio della pandemia, le donne sono state più soggette a preoccupazioni per la mancanza di amici e familiari (44% in Ue, 36% in Italia), più ansiose e stressate (37% Ue, 49% Italia) e generalmente preoccupate per il loro futuro (33% Ue, 38% Italia). È opinione comune tra le donne che le misure messe in atto per fermare la diffusione della pandemia abbiano avuto un forte impatto sulla loro salute mentale. Alcune categorie sociali sono state più colpite di altre, a seconda del tipo di misura: circa la metà delle donne con figli di età inferiore ai 15 anni afferma che la chiusura delle scuole e degli asili ha avuto un forte impatto sulla loro salute mentale.
Cosa si aspettano le donne dal Parlamento europeo? - Le donne nell'Ue ritengono che il Parlamento europeo dovrebbe dare priorità alle seguenti problematiche: tratta e sfruttamento sessuale di donne e bambini (47%), violenza mentale e fisica contro le donne (47%), divario retributivo tra donne e uomini e suo impatto sullo sviluppo professionale (41%), maggiori difficoltà per le donne nel conciliare vita privata e lavorativa (equilibrio vita-lavoro) (31%), protezione di donne e ragazze appartenenti a gruppi vulnerabili (30%). In Italia, le donne intervistate hanno messo al primo posto delle priorità per il Parlamento la violenza mentale e fisica contro le donne (42%), seguita dall'equilibrio vita-lavoro (40%) e la tratta e lo sfruttamento sessuale di donne e bambini (32%).
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