Ucraina, attacco russo alla centrale nucleare più grande d'Europa: notte di timore in tutto il mondo
Le forze di Mosca hanno conquistato l'impianto di Zaporizhzhia che, nonostante un incendio provocato dal bombardamento, è stato messo in sicurezza: non si registrano fughe radioattive
Dopo una notte di angoscia per i possibili rischi derivanti dal bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, in quello che il presidente Zelensky ha bollato come un atto di "terrore nucleare", le forze militari russe hanno preso il controllo dello stabilimento. Secondo le autorità ucraine, una volta domato l'incendio scoppiato nella notte a causa dei bombardamenti, "il personale operativo sta monitorando le condizioni dell'impianto", ma fortunatamente, ha confermato anche l'Aiea, non vi sono state fughe radioattive. I sei reattori della centrale nucleare producono energia sufficiente per alimentare quattro milioni di case, e risultano essere ancora integri.
L'attacco a Zaporizhzhia (nel quale tre militari ucraini sono stati uccisi e due feriti) ha però causato forte allarme nel mondo intero: sia Kiev sia l'agenzia atomica dell'Onu hanno chiesto a Mosca di sospendere le operazioni militari intorno al sito. E poche ore dopo gli Stati Uniti si sono schierati apertamente contro l'operazione: "È un crimine di guerra attaccare una centrale nucleare. Il bombardamento da parte di Putin della più grande centrale nucleare europea porta il suo regno del terrore un passo più avanti", ha scritto su Twitter l'ambasciata americana a Kiev.
Crimine di guerra - Quello di attaccare una centrale nucleare, spiega la professoressa Marina Castellaneta, docente di Diritto internazionale all'Università di Bari, può infatti essere considerato crimine di guerra perché "deliberatamente è scelto un obiettivo che può causare effetti indiscriminati sui civili". Allo stesso modo costituiscono crimine di guerra secondo il diritto internazionale "l'utilizzo di armi vietate o l'utilizzo di armi consentite però in modo vietato. Per esempio colpire obiettivi civili, beni culturali, ospedali, utilizzare armi che non permettono di distinguere tra obiettivi civili e militari".
Il nucleare in Ucraina
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