a "Le Iene"

Stupri e torture nei gulag russi, la denuncia di un attivista: "Il mio compito? Archiviare i video delle violenze"

A "Le Iene" Sergey Savelyevff racconta cosa ha visto durante gli anni di detenzione 

Per anni in un carcere russo ha assistito a scene di stupri e torture atroci. A raccontarlo a "Le Iene" è Sergey Savelyevff, attivista russo, detenuto per nove anni. In una intervista realizzata per Italia 1 due mesi fa l'uomo descrive cosa avrebbe visto nei gulag russi. "Per cinque anni ho avuto un compito particolare affidatomi dalle guardie: archiaviavo i video delle violenze", spiega Sergey. 

Oggi vive in Francia, dove ha ottenuto asilo politico, in una località protetta. Questo perché è riuscito a portare con sè, il giorno che è stato rilasciato, una copia dei file delle violenze denunciando l'accaduto. "Queste violenze non sono più un segreto", racconta l'uomo. 

"Per noi è molto importante che i giornalisti di tutto il mondo prendano questo materiale e ci aiutino a diffonderlo", dichiara invece Vladimir Osechkn fondatore di Gulagu.net, la più nota ong russa che si batte per la difesa dei prigionieri. "Siamo costantemente sotto gli attacchi dei servizi segreti russi - rivela l'uomo che aggiunge - ci vogliono uccidere". Gli stessi servizi segreti che gestirebbero, secondo quanto affermato dal fondatore della ong, il sistema di torture, reclutando all'interno delle carceri alcuni detenuti particolarmente violenti che filmerebbero le violenze come prova del lavoro svolto. 

"Quando i servizi segreti russi - spiega Osechkn - hanno scoperto che Serghey ci aveva consegnato il materiale delle torture hanno fatto il possibile per chiudere il nostro sito". Adesso i due attivisti, che hanno dovuto lasciare il loro Paese per questioni di sicurezza, chiedono a "Le Iene" e alla stampa di tutto il mondo di diffondere il loro materiale e denunciare le violenze a cui sono sottoposti i detenuti nei gulag russi.