A distanza di più di otto anni da Gran Turismo 6 per PlayStation 3 e di cinque dallo spin-off Gran Turismo Sport, dedicato alle competizioni online, Polyphony Digital torna a sviluppare un capitolo principale della serie motoristica più importante della storia della console di Sony. Lo fa in grande stile, coprendo due generazioni hardware e rimettendo al centro la carriera single player, ma senza trascurare il recente passato online del franchise, che può vantare anche una competizione internazionale riconosciuta dalla FIA.
Insomma, a cinque lustri dal primo, storico, episodio per PlayStation, Gran Turismo continua a esplorare con la stessa efficacia e lo stesso amore proprio il rapporto tra esseri umani e automobili. Gran Turismo 7 è prodotto con una cura quasi artigianale, vuole celebrare l’industria dell’automobile come ricerca, come diletto, come forma artistica e opera d’ingegno, e glorifica anche la guida in sé come atto di piacere, di conoscenza, ma anche come espressione di competizione pura. Lo fa dando grande spazio al suo lato più museale, alla storia dell’automotive che si intreccia con quella con la S maiuscola, ma soprattutto attraverso un’esperienza di gioco che mette insieme passato, presente e futuro della saga.
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UN CLASSICO MODERNO - L’impatto con il gioco è la storia di un ritorno a casa. Gran Turismo 7 ricorda immediatamente Gran Turismo 2, ha quel medesimo appeal, lo stesso feeling, tutto è dove deve essere. C’è la mappa che rappresenta il centro dell’esperienza e da cui si possono raggiungere le diverse modalità di gioco, i concessionari per acquistare vetture, il centro patenti, l’officina o la rimessa di auto usate. Al di là del suo valore nostalgico, Gran Turismo 7 costruisce l’esperienza utente in maniera perfetta: tutto è comodo, raggiungibile, veloce.
Al centro della nuova carriera c’è il Cafè, che introduce un concetto di linearità piuttosto inedito per la saga. L’esperienza single player di Gran Turismo 7 è composta da 39 capitoli, proposti scenicamente attraverso i menù cartacei del bar di Luca, che con un stile da taverniere ci accoglie sempre con garbo e ci invita a proseguire nel nostro viaggio.
È tramite le missioni del Gran Turismo Cafè che si struttura la progressione: ogni menù, infatti, presenta una serie di obiettivi da completare per scoprire nuovi elementi di gioco, come gare, macchine e tracciati. Tra un menù e l’altro, Luca e gli altri avventori del bar ci raccontano alcuni cenni storici sui brand e i modelli più importanti di sempre. Tutti aspetti che, volendo, possono essere anche approfonditi nelle sezioni museali del gioco.
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La campagna di GT Cafè è un’esperienza perfetta per chi vuole progredire in maniera spedita e raggiungere i titoli di coda in circa 20/25 ore, provando praticamente un pochino di tutto quello che ha da offrire Gran Turismo 7 in single player: gare e campionati a bordo di diverse categorie di automobili, elaborazione delle vetture, un pizzico di esplorazione enciclopedica e, soprattutto, la possibilità di collezionare una serie di macchine con cui poi proseguire l’esperienza come più ci aggrada.
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IN PISTA - Contenutisticamente, Gran Turismo 7 offre un parco auto di 424 modelli presi dagli showroom dei principali costruttori di automobili del mondo. Non mancano brand importanti come Ferrari, Lamborghini, Porsche, Ford e le grandi case nipponiche, ma c’è spazio anche per il futuro, con prototipi e modelli elettrici, come la Tesla Model S. I circuiti, invece, sono ben 90, divisi in 34 location in giro per il mondo, per un mix che mette insieme gli storici tracciati di fantasia creati da Polyphony con piste storiche come Monza, Spa, la Nordschleife o Suzuka.
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La nuova progressione di gioco, pensata molto più intorno alle missioni e agli eventi strutturati spinge incessantemente l’utente verso la pista, verso la guida, non solo per divertimento, non solo perché è bello, ma perché è il modo migliore per conoscere ogni singola macchina e comprenderla. L’idea di dover necessariamente guidare tanti modelli diversi regala una notevole varietà di gioco, e le 60 missioni aggiuntive che si affiancano alle classiche patenti permettono di guidare in ogni sorta di condizione possibile, dalle competizioni di derapata fino alle gare di accelerazione.
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Una volta in pista Gran Turismo 7 offre un modello di guida che unisce in maniera perfetta accessibilità e velleità simulative, restando in ogni momento un racing game adatto potenzialmente a chiunque abbia voglia di impegnarsi un po’, seppur scalabile, con diverse concessioni all’aspetto più ludico dell’interpretazione della realtà. Polyphony ha fatto un mezzo miracolo nel trovare il giusto equilibrio anche nel restituire alcuni aspetti parecchio delicati, come il sovrasterzo e la frenata, che danno tanta soddisfazione anche grazie all’implementazione del DualSense, che garantisce tanto controllo e un feedback tattile impareggiabile.
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Gran Turismo 7 è probabilmente il "simcade" più simulativo di sempre e sicuramente l’episodio della saga più divertente pad alla mano, ma sono presenti alcuni difetti storici, come un sistema di collisioni un po’ basilare e un’implementazione dei danni piuttosto superficiale, mutuata sostanzialmente da GT Sport e che entra in gioco in maniera preponderante soltanto negli eventi personalizzati e online.
Più complessa la resa dell’intelligenza artificiale: i piloti avversari durante la campagna sono in pista più per offrire una sorta di obiettivo a tempo da raggiungere, più che per battagliare, mentre negli eventi avanzati o personalizzati danno sfoggio di un ruolino di marcia molto più aggressivo, e offrono una sfida più intensa.
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IL FUTURO - La vera competizione, in ogni caso, è da ricercare online, con la modalità Sport e il multiplayer classico (fatto di stanze e gare pubbliche e private) integrati perfettamente nell’esperienza di gioco. In questo senso, è bene ricordare che la carriera in single player, visto che registra i nostri progressi nelle classifiche internazionali, necessita di una connessione a Internet sempre attiva. Una scelta controversa, ma che ha senso vista la possibilità di accedere a funzioni sociali e veri e propri raduni in poista in ogni momento della partita.
Il nuovo capitolo della serie di Polyphony è una base per il futuro, un nuovo punto d'inizio di una IP la cui evoluzione è destinata a continuare sulla base di questo settimo capitolo, ed è destinato a diventare una piattaforma in continua evoluzione, con l’aggiunta di nuove piste, nuove automobili e tanti eventi a cui partecipare. Oltre alle gare in single player e al multigiocatore, lo studio giapponese è riuscito a integrare davvero tantissimi aspetti secondari all’interno di un’unica, grande progressione, ripensando il flusso delle cose da fare per rendere ogni elemento, dal tuning alla fotografia, parte integrante dell’esperienza.
Dal punto di vista tecnico, Gran Turismo 7 è sempre bello da vedere, e a tratti diventa anche bellissimo, nonostante la natura cross-generazionale emerga nei dettagli a bordo pista e nella densità degli elementi sullo schermo. È impossibile, però, non restare incantati davanti alla bellezza dei modelli delle vetture e al modo in cui la luce, grazie alle condizioni meteo in tempo reale (anche se la pioggia non è disponibile su tutti i circuiti), incornicia alcune gare. Si poteva fare di più sulla resa estetica della pioggia, ma dal punto di vista della fisica di guida, invece, anche sul bagnato il gioco convince senza nessun dubbio.
Al netto di qualche difetto storico e di uno stile un po’ ingessato in alcuni momenti, Gran Turismo 7 riprende il filo del discorso dei capitoli storici della saga e, dal punto di vista dell’espressione di guida, è il miglior episodio di sempre. Il suo pregio più grande è quello di spostare l’attenzione proprio sull’esperienza utente, traendo il meglio di 25 anni storia e lo rielabora con uno sguardo capace di unire passato, presente e futuro.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo provato Gran Turismo 7 su PlayStation 5 percorrendo circa 3.000 km (35 ore), completando i 39 menù del GT Cafè, le 5 patenti, una trentina delle sessanta sfide proposte, e una serie di gare singole, in single player e online, testando l'IA a livello difficile (ci sono tre livelli di difficoltà). Abbiamo giocato prevalentemente con DualSense, ma abbiamo provato anche il gioco con un volante Logitech G29, pienamente supportato. Riguardo le modalità di visualizzazione, il gioco offre due possibilità di rendering: una che dà priorità al frame-rate che limita al minimo l'uso di Ray Tracing e tecniche di rendering complesse in ogni situazione, un'altra che invece predilige la fedeltà grafica nei menù e nei replay, ma non in gara. Durante la gara, in entrambe le modalità, in ogni caso il gioco resta inchiodato sempre a 60 frame al secondo senza nessun rallentamento di sorta, salvo casi sporadici. In modalità Ray Tracing, invece, i replay e le panoramiche in modalità Scapes oscillano intorno ai 30 fps, senza, peraltro, mostrare un miglioramento così sensibile della qualità.
Può piacere a chi…
… ama guidare godendosi ogni aspetto dell’esperienza e delle automobili
… ha sempre amato la carriera dei vecchi Gran Turismo
… non disdegna un universo online fatto di sfide, gare e competizioni ufficiali
Potrebbe deludere chi…
… cerca delle gare all’ultima staccata contro l’intelligenza artificiale
… chi vuole un gioco arcade da giocare senza pensieri
… non ha passione per il mondo dell’automotive
Gran Turismo 7 è un gioco consigliato a utenti di ogni età.