Shark finning: da predatore a preda dell’uomo
Più di 100 milioni di squali uccisi ogni anno nel mondo
Un falso mito figlio di Hollywood. Nell’immaginario collettivo quando si pensa agli squali scatta subito il rimando ai temibili predatori degli oceani pronti a mietere vittime. Cinematografia e realtà in comune hanno la crudeltà del gesto. Infatti il re degli oceani è la preda e l'uomo il predatore. Nella Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione emerge che il 37% degli squali e delle razze è a rischio estinzione e la popolazione globale degli squali si è drammaticamente ridotta del 71% negli ultimi 50 anni, soprattutto a causa della pesca illegale e della crudele pratica dello Shark Finning.
“La loro importanza nell’ecosistema marino, nell’equilibrio dell’ecosistema marino è fondamentale, sono all’apice della catena alimentare e la loro estinzione creerebbe uno squilibrio a tutta la piramide alimentare perché le specie che sono sotto di lui automaticamente avrebbero un’esplosione” ha dichiarato Massimiliano Falleri, responsabile della divisione sub di Marevivo Onlus. “Parliamo anche di 70-100 milioni di squali che vengono uccisi semplicemente ogni anno per spinnarli, per toglierli le pinne e poi buttarli in acqua. La pratica dello spinnamento è una pratica molto crudele in quanto poi lo squalo è ributtato ancora vivo e agonizzante in mare ed effettivamente poi muore in casa sua perché I pesci come gli squali non hanno la vescica natatoria e quindi affondano sul fondale e lì muoiono soffocati o ancora peggio mangiati vivi da altri pesci.”
Dal 2013, grazie al regolamento “Fins Naturally Attached”, l’asportazione delle pinne a bordo di navi e nelle acque dell’Unione Europea è vietata e gli squali devono essere sbarcati con le pinne naturalmente attaccate al corpo; solo successivamente è possibile separarle dall’animale e portarle all’estero. Nonostante questo, l’Unione Europea è uno dei maggiori esportatori e un importante centro di transito per il commercio mondiale di pinne. In media, ogni anno vengono ufficialmente esportate dall’UE 3.500 tonnellate di pinne, per un valore complessivo di circa 52 milioni di euro. Solo in Italia ogni anno si consumano 10.000 tonnellate di carne di squalo e siamo il terzo paese importatore al mondo.
Il 31 gennaio si è conclusa la petizione Stop Finning, un’iniziativa di tutti i cittadini europei per raccogliere le firme e modificare la legge che già esiste dal 2013. La comunità europea ha acconsentito a questa raccolta firme: servivano un milione di firme e ne sono arrivate circa 1 milione e duecentomila. "Parte fondamentale è stata anche l’Italia che è riuscita a raggiungere e poco superare la soglia delle 70.000 firme che insieme alle altre gli altri paesi europei consentono appunto di superare la quota di un milione di firme” ha spiegato Massimiliano Falleri.
Marevivo ha supportato con forza l’iniziativa dei cittadini europei “Stop finning” e il traguardo di 1 milione di adesioni, necessario per presentare la richiesta alla Commissione Europea, è stato superato. Un primo risultato importantissimo è stato raggiunto, ma la strada per fare davvero la differenza è ancora lunga.
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