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Banca Centrale russa prova a spostare il tesoretto da 630 miliardi di dollari in paradisi fiscali: bloccata dagli Usa

Secondo gli americani da quando sono state annunciate le sanzioni i russi hanno tentato di mettere al sicuro diversi miliardi

Oligarchi russi, nelle loro mani un patrimonio da 300 miliardi di dollari: ecco chi sono e la classifica dei più ricchi

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Miniere, giacimenti petroliferi e di gas, aziende chimiche (fertilizzanti), acciaierie, trasporti, telecomunicazioni, banche, società di investimenti: gli oligarchi russi gestiscono quasi per intero l'economia del Paese. E lo fanno grazie al supporto di Vladimir Putin. Ora sono anche loro nel mirino del mondo occidentali che puntano a disgregare il loro patrimonio. E parliamo di un tesoro che al 2021 era valutato oltre 300 miliardi di dollari. Ecco chi sono, in quali campi agiscono e la classifica in ordine di importanza.

Gli Stati Uniti vietano con effetto immediato tutte le transazioni con la Banca centrale russa. Lo annunciano le autorità Usa secondo cui la banca di Mosca stava tentando di spostare asset finanziari verso dei paradisi fiscali. Si parla di un tesoro stimato in circa 630 miliardi di dollari che avrebbe dovuto garantire il finanziamento delle operazioni militari russe in Ucraina per diversi mesi. 

L'amministrazione americana ha vietato a individui e imprese di fare affari e operazioni con la Banca centrale russa, il fondo sovrano russo e il ministero delle Finanze russo. "Questa azione immobilizzerà efficacemente qualsiasi asset della Banca centrale russa detenuto negli Stati Uniti o da cittadini statunitensi, ovunque si trovi", si legge in una nota del dipartimento del Tesoro americano.

Tentativi di spostare asset in paradisi fiscali - Da quando le sanzioni sono state annunciate sabato la Banca Centrale russa ha lavorato per spostare i suoi asset in paradisi sicuri. Lo afferma un funzionario americano citato dai media statunitensi, sottolineando che i 630 miliardi di dollari di riserve della Banca Centrale sono stati a lungo considerati come una polizza assicurativa ma con "la decisione di oggi" di sospendere ogni transazione con l'istituto centrale "si rimuove questa assicurazione". 

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