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"Marrazzo non c'entra con la droga"

La trans Natalì racconta la sua verità

"Piero Marrazzo non c'entra con la droga". A dirlo è stata la trans Natalì, cha ha raccontato la sua versione dei fatti sulla vicenda giudiziaria che ha travolto l'ex governatore della Regione Lazio. "Marrazzo non ha niente a che fare con le storie di spaccio e consumo di stupefacenti che stanno emergendo - spiega. - Lui non ha mai portato droga e non mi ha mai chiesto di portarla".

Natalì è intervenuta a "Porta a porta", dove ha raccontato la sua lunga e affettuosa amicizia con Marrazzo ("lo conosco dal 2001, ci raccontavamo le nostre cose") e la morte di Brenda ("altri potevano volerla morta, perché quando si ubriacava rapinava i clienti e chiedeva soldi ai trans"). Ma Natalì ha parlato soprattutto di quel 3 luglio, il giorno in cui fu sorpresa insieme con l'ex presidente della Regione Lazio.

La trans ha spiegato che Marrazzo era all'oscuro del ricatto e in quell'occasione Cafasso non c'era. C'erano solo due carabinieri in borghese, dice. "Marrazzo - ha poi detto Natalì - non ha mai portato nè mi ha chiesto di portare droga. Non so cosa succedesse con gli altri, ma sapeva che io non mi drogo e che la droga non mi piace". Natalì ha poi spiegato che successivamente nella vicenda sono state coinvolte anche le trans Brenda e Michelle: le aveva conosciute, secondo la brasiliana, nel marzo scorso.

Avevano fatto delle foto e Marrazzo aveva chiesto loro di cancellarle. Avrebbe chiesto trentamila euro per eliminare le foto? Secondo Natalie "quei soldi sono troppi: i trans tendono a esagerare e Piero non sapeva del ricatto perché riteneva che le foto fossero state cancellate. Ma non ne aveva l'assoluta certezza". Natalì ha poi ricordato che dopo il blitz, durante il quale è stata chiusa due volte sul balcone senza la possibilità di veder nulla, Marrazzo l'ha richiamata a casa sua. "Non sapeva del filmato e mi ha chiesto di non dire a nessuno ciò che era successo", ha spiegato, affermando di aver visto quel filmato, anche se può rivelarne solo alcune parti. "All'inizio - ha raccontato - ci sono io che apro la porta e dico di essere impegnata, poi vengo buttata su un divano e portata sul balcone. La droga sul piatto con il tesserino? Secondo me era un montaggio: all'inizio si vede solo il tavolino con i soldi. Non ho messo io la cocaina lì, tanto è vero che Marrazzo se ne reso conto solo quando i carabinieri se ne sono andati".

Alla trasmissione c'erano anche l'avvocato di Marrazzo, Luca Petrucci, che ha ritenuto "verosimile" la storia di Natalì, l'ex parlamentare Vladimir Luxuria e il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. "Da questa vicenda - ha detto Lupi - emerge uno spaccato clamoroso, che coinvolge persone clandestine. Bisogna aggredire la situazione coinvolgendo i conniventi. Perché nessuno interviene?".

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