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Bielorussia, con un referendum Lukashenko rafforza i propri poteri

Il leader di Minsk "copia" Putin, con le nuove regole potrà rimanere al governo almeno fino al 2035. Introdotta anche la possibilità di avere armi atomiche

Ansa

Più del 65% dei bielorussi ha detto sì, domenica, alle modifiche alla Costituzione proposte dal presidente Alexander Lukashenko, di cui rafforzano i poteri. L'esito del referendum è stato annunciato dalla Commissione elettorale centrale di questa ex repubblica sovietica. Il quesito referendario riguardava l'adozione o meno di emendamenti che  rafforzerebbero i poteri di Lukashenko, 67 anni, al governo dal 1994. Tra le modifiche proposte ci sono l'immunità a vita per gli ex presidenti e l'introduzione di un limite di due mandati presidenziali per i successori di Lukashenko. Se la costituzione non prevedeva prima un limite, questo nuovo limite si applicherebbe dall'ingresso in carica di un nuovo presidente, il che consentirebbe ad Alexander Lukashenko di rimanere al potere fino al 2035 se fosse rieletto nel 2025.


Nella versione modificata, scompare anche l'obbligo per la Bielorussia di rimanere una "zona denuclearizzata". Questo articolo sarebbe sostituito da un altro che esclude ogni "aggressione militare dal territorio" della Bielorussia. Alla fine di gennaio, gli Stati Uniti erano allarmati dal fatto che questa riforma non avrebbe consentito il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia, Paese al confine con l'Ucraina e la Polonia.

La rielezione di Alexander Lukashenko alla presidenza nell'agosto 2020 ha innescato uno storico movimento di protesta in questa ex repubblica sovietica, violentemente repressa dalle autorità, che ha effettuato arresti di massa, censure a media e Ong. In Russia, una riforma simile approvata nel 2020 ha aperto la strada alla possibilità che il presidente Vladimir Putin rimanga al potere fino al 2036.

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