"Abbiamo già accolto 50mila rifugiati dall'Ucraina e ne riceveremo molti altri": è l'allarme lanciato da Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), durante un collegamento con il summit dei sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze. "Siamo già nel Paese e in quelli limitrofi. C'è una sorta di resilienza e abbiamo grandi capacità di soccorso umanitario, ma il problema è che i numeri potrebbero superare la nostra capacità di accoglienza", ha detto ancora.
"Sfide che ci attendono potrebbero andare oltre il prevedibile" "Come in ogni guerra, anche in Ucraina non ci sarà nessun vincitore e i civili pagheranno un prezzo molto alto. Le sfide che ci attendono potrebbero andare oltre il prevedibile. Nessuno deve pensare che noi potremo risolvere il problema di tutti i rifugiati", ha spiegato Grandi. La maggioranza delle persone in fuga è diretta in Polonia e Moldova. L'Alto commissario ha espresso un "ringraziamento di cuore ai Paesi e ai popoli dei Paesi che stanno tenendo aperti i loro confini e stanno accogliendo i rifugiati".
Si temono 5 milioni di profughi All'orizzonte si profila una vera e propria crisi umanitaria. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, l'Onu intravede il rischio di una diaspora che potrebbe coinvolgere fino a 5 milioni di persone. Così a Bruxelles, ma anche a Washington, si lavora a un piano per gestire l'emergenza, perché di fronte ai grandi numeri la linea dell'accoglienza per ora incondizionata dei Paesi dell'est europeo non potrà più reggere. Nelle ultime 24 ore i profughi riparati in Moldova sono già 16mila, in Romania 10mila. In 100mila sono attesi in Lituania nei prossimi giorni e Varsavia stima di doverne accoglierne almeno un milione.
Nel mondo 8 milioni di persone in fuga "Nel mondo - ha ricordato Grandi - ci sono situazioni difficili, in cui dobbiamo trattare con interlocutori che non sono riconosciuti ufficialmente dalla comunità internazionale e tuttavia controllano il territorio: noi diamo assistenza a coloro che sono in fuga e in questo momento in tutto il mondo parliamo di 8 milioni di persone con questi problemi. E' un dato che crescerà. Sono individui che lasciano il loro Paese in cerca di sicurezza".