Salta la visita a Firenze

Visita del Papa all'ambasciata russa in Vaticano: "Preoccupato per l'Ucraina"

Ma il dolore al ginocchio impedirà al Pontefice di andare a Firenze e di presiedere le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri

© Ansa

Papa Francesco si è recato all'ambasciata russa presso la Santa sede, in via della Conciliazione, per manifestare la sua "preoccupazione" per quanto sta avvenendo in Ucraina. Si è trattenuto poco più di mezz'ora. Salta invece la visita a Firenze del Pontefice. "A causa di un'acuta gonalgia, per la quale il medico ha prescritto un periodo di maggiore riposo per la gamba - spiega la sala stampa - il Santo Padre non potrà recarsi a Firenze domenica 27 febbraio". Inoltre, aggiunge, "non potrà presiedere le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri del 2 marzo".

Il colloquio per la pace in Ucraina - E' durato circa trenta minuti, a quanto si apprende, il colloquio che papa Francesco ha avuto con l'ambasciatore russo presso la Santa Sede Alexander Avdeev. Jorge Mario Bergoglio si è recato, senza preavviso pubblico, alla sede diplomatica situata al numero 10 di Via della Conciliazione a bordo di una Fiat 500 bianca con i vetri oscurati.

"Preoccupato per la guerra", Jorge Mario Bergoglio, scrive l'agenzia stampa argentina Telam che per prima ha anticipato la notizia, si è recato all'ambasciata russa a via della Conciliazione "per tentare di mediare nel conflitto tra il Paese e l'Ucraina dopo l'attacco su larga scala di Mosca".

Il dolore al ginocchio - La "gonalgia", o più semplicemente il dolore al ginocchio, viene accusata dal Pontefice da diverse settimane. Nell'udienza generale del 26 gennaio, in cui visibilmente camminava a fatica, aveva confidato ai fedeli presenti nell'Aula Paolo VI, di avere un problema al ginocchio. "Non potrò andare fra voi per salutarvi perché ho un problema alla gamba destra: si è infiammato un legamento del ginocchio. E' una cosa passeggera". Poi aveva scherzato: "Dicono che questo viene solo ai vecchi e non so perché è arrivato a me". Il 27 gennaio, all'inizio del suo discorso nell'udienza alla Rota romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario, aveva chiesto scusa per non poterlo pronunciare in piedi: "Vi chiedo scusa, anzitutto, ma ho questo problema al ginocchio: mi fa male essere in piedi e lo stesso farò alla fine per salutare", aveva detto.

Situazione analoga il 28 gennaio, con il Papa che continuava ad essere afflitto dal male al ginocchio che gli rendeva già difficile camminare e stare in piedi. "Ho ancora questo male al ginocchio, mi fa soffrire un po', vi chiedo di non offendervi se vi saluto seduto", aveva detto alla fine dell'udienza con il consorzio internazionale dei media cattolici impegnato nel contrasto alle fake news.

Anche il 3 febbraio, nel saluto ai dirigenti e al personale dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, aveva ricordato il suo problema al ginocchio: "Proverò a salutarvi tutti in piedi ma non offendetevi se a un certo punto devo salutarvi seduto". Ancora il 18 febbraio, nell'udienza alla plenaria della Congregazione per le Chiese orientali, manifestava gli stessi sintomi. "Mi scuso" per il fatto "di parlare seduto ma ancora il ginocchio non è guarito del tutto", aveva detto ai partecipanti.

Evidentemente il dolore si è ora riacutizzato al punto da costringere il Pontefice a dare forfait all'attesa visita a Firenze, dove avrebbe dovuto chiudere l'Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, con un discorso in Palazzo Vecchio e una messa nella Basilica di Santa Croce, incontrando anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ugualmente accadrà per l'appuntamento del Mercoledì delle Ceneri all'Aventino, dove il Papa avrebbe dovuto presiedere la tradizionale celebrazione nella forma delle "Stazioni" romane, con la processione dalla chiesa di Sant'Anselmo alla Basilica di Santa Sabina e la messa con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.

All'inizio dell'anno scorso, era stata la sciatalgia a impedire a Francesco di presiedere alcune delle liturgie del ciclo natalizio nella Basilica di San Pietro.