DOPO L'INVASIONE DELL'UCRAINA

Consiglio Ue: ok a massicce sanzioni alla Russia, dai trasporti alla finanza | Pronto un terzo pacchetto

I leader europei adotteranno il pacchetto "senza ritardi", si legge nel documento ufficiale. Annunciate nuove sanzioni anche contro la Bielorussia. Stop all'export di high-tech anche per le industrie dell'energia

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Il Consiglio europeo concorda sulla messa in campo di misure restrittive "che impongono massicce e severe conseguenze per la Russia". Le sanzioni coprono i settori finanziario, energetico, dei trasporti, l'export di beni e finanziario, la politica dei visti e "l'inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe". È quanto si legge nelle conclusioni dei leader riuniti a Bruxelles. Nel settore energetico, però, non dovrebbero essere comprese misure dirette al comparto del gas. Fonti europee parlano inoltre di un terzo pacchetto di sanzioni più dire.

"Il Consiglio adotterà il pacchetto senza ritardi", si legge nel documento ufficiale. I leader europei annunciano nuove sanzioni nei confronti della Bielorussia.

Verso un terzo pacchetto di sanzioni più dure - Rapidità e gradualità: è su questi due concetti che i leader dell'Ue hanno trovato un sostanziale accordo chiudendo su un secondo pacchetto di sanzioni alla Russia. Le misure non riguarderanno il sistema Swift e il settore del gas, ma pongono le basi già per un terzo pacchetto di sanzioni, certamente più dure. Nel corso della riunione del Consiglio europeo, alcuni Stati membri hanno chiesto di rafforzare già la seconda tranche di misure, ma "sull'approccio graduale" tutti i Paesi "sono d'accordo". La possibile esclusione della Russia da Swift, aggiungono le fonti europee, "è stato oggetto di discussione".

La Russia "consenta l'accesso sicuro all'assistenza umanitaria e senza ostacoli a tutte le persone che ne hanno bisogno", chiedono ancora i leader dell'Ue. Il Consiglio "deplora la tragica perdita di vite umane e le sofferenze causate dall'aggressione russa. È solidale con le donne, gli uomini e i bambini le cui vite sono state colpite da questo attacco ingiustificato e ingiustificabile".

"Ritiro incondizionato delle forze russe" - Il Consiglio europeo ha chiesto poi che la Russia "cessi immediatamente le sue azioni militari, ritiri incondizionatamente tutte le forze e l'equipaggiamento militare dall'intero territorio dell'Ucraina e rispetti pienamente l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti". Il Consiglio europeo invita la Russia e le formazioni armate sostenute dalla Russia a "rispettare il diritto umanitario internazionale e a fermare la loro campagna di disinformazione e gli attacchi informatici".

"Nessun Paese riconosca i separatisti" - Nelle conclusioni si ribadisce "il fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti". Il Consiglio europeo invita così tutti i Paesi a "non riconoscere le due sedicenti entità separatiste e a non facilitarle o assisterle in alcun modo".

La Russia "mina la sicurezza europea e mondiale" - I leader europei condannano "con la massima fermezza l'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Federazione russa contro l'Ucraina. Con le sue azioni militari illegali, la Russia sta violando gravemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite e minando la sicurezza e la stabilità europea e mondiale. Il Consiglio europeo sottolinea che ciò include il diritto dell'Ucraina di scegliere il proprio destino. La Russia ha la piena responsabilità di questo atto di aggressione e di tutta la distruzione e la perdita di vite umane che causerà. Sarà ritenuto responsabile delle sue azioni".

Export, energia, gas e high-tech - Il settore energetico entra, in qualche modo, nelle conclusioni del Consiglio europeo sulle sanzioni contro la Russia. Ma non è il gas - né il suo acquisto - ad entrare nel mirino dell'Europa bensì l'industria russa specializzata in idrocarburi e raffinamento del petrolio: il Consiglio europeo vieterà alle aziende del Vecchio Continente di esportare prodotti ad alata tecnologia verso le industrie russe di questo settore.