"L'operazione militare della Russia è mirata a smilitarizzare e denazificare l'Ucraina": una dichiarazione, quella del Cremlino a supporto dell'attacco di Mosca, che ha sollevato polemiche non solo per le violazioni del diritto internazionale ma anche perché il presidente ucraino, Volodymyr Oleksandrovyč Zelensky, è ebreo. E i media israeliani non hanno mancato di far notare la contrapposizione tra le parole della Russia e la fede religiosa del leader ucraino. Il quale ha infatti subito risposto: "Sono ebreo, come potrei essere nazista?".
"Non è chiaro - scrive ad esempio il Times of Israel in un articolo intitolato 'Attaccando l'Ucraina, Putin chiede la "denazificazione" di un Paese con un leader ebreo' - a cosa si riferisse esattamente il leader russo nelle sue affermazioni sul nazismo. I media russi hanno ripetutamente cercato di ritrarre l'Ucraina come allineata al nazismo, senza prove a sostegno di tali accuse".
Altri media fanno poi notare che, oltre al presidente, anche l'ex primo ministro Volodymyr Groysman, che è stato in carica all'inizio del mandato di Zelensky, è ebreo, e questa circostanza ha reso l'Ucraina l'unico Paese oltre a Israele a essere guidata da un presidente e da un premier ebrei.
Nel frattempo anche l'account Twitter ufficiale dello Stato ucraino ha reagito alle dichiarazioni del Cremlino pubblicando una vignetta nella quale Putin viene dolcemente accarezzato da Adolf Hitler, lasciando intendere chi ha affinità con il dittatore tedesco è non l'Ucraina ma proprio il presidente russo.
E lo stesso presidente Zelensky, su Twitter, ha sottolineato che "la Russia ci ha attaccato a tradimento questa mattina, come ha fatto la Germania nazista negli anni della Seconda guerra mondiale".