“Le Prove INVALSI 2022 non saranno correlate all'ammissione all'università” lo ha affermato Roberto Ricci, presidente dell'Istituto INVALSI, intervenuto nel corso di una live su Skuola.net. “Sono notizie che non hanno un loro fondamento. Le Prove nascono per dare informazioni alle scuole e agli studenti, in ottica di autovalutazione, riguardo le competenze e i risultati in Italiano, Matematica e Inglese, ma non sono destinate a sostituire le prove di ammissione alle Università".
Le parole del numero uno dell’Istituto smontano quindi le recenti voci che ipotizzavano un ruolo delle Prove nelle selezioni per l'accesso agli atenei, “indiscrezioni” riportate dalla stampa proprio alla vigilia della somministrazione dei questionari negli istituti d’Italia.
Le ragazze e i ragazzi di quinto superiore saranno infatti i primi a cimentarsi con le Prove: già il prossimo 1° marzo partirà il “periodo finestra” all’interno del quale, fino al 31 marzo, i maturandi affronteranno i quesiti di Italiano, Matematica e Inglese. Per l’occasione, Roberto Ricci ha voluto spiegare agli utenti di Skuola.net e a tutti gli studenti la struttura delle Prove e la loro finalità, nel tentativo di rasserenare gli animi e fare chiarezza una volta per tutte su uno degli argomenti più dibattuti di questi giorni. Perché subito dopo gli studenti dell’ultimo anno delle superiori toccherà anche agli altri. Dal 1° al 30 aprile sarà il turno degli alunni di terza media. A seguire, a maggio, sarà la volta degli studenti di seconda e quinta primaria e di quelli di seconda superiore.
Come funzionano le Prove Invalsi per il quinto superiore
Fornire spunti alla scuola e agli studenti stessi, anche e soprattutto in vista degli esami di fine ciclo (terza media e maturità). Questa, in sintesi, la funzione primaria delle Prove. A tal proposito, gli studenti di quinto superiore possono stare tranquilli: le prove INVALSI 2022 non saranno requisito d’ammissione alla Maturità di quest’anno, a causa della situazione d’emergenza che abbiamo vissuto, pur rimanendo comunque obbligatorie. Entrando nello specifico, il dottor Ricci ha poi illustrato in cosa consisteranno le Prove per le classi quinte degli istituti secondari di secondo grado, che si svolgeranno online nelle postazioni informatiche delle scuole: “Verteranno su tre materie: Italiano, Matematica e Inglese. Per quanto riguarda la Prova di Italiano, essa si comporrà da cinque a sette testi di diverso tipo, ciascuno dei quali basato sulla comprensione del testo. La Prova di Matematica, invece, non richiederà sforzi mnemonici e gli studenti avranno a disposizione sia un formulario che una calcolatrice”.
Infatti, nella Prova di Matematica, forse la più temuta, gli studenti dovranno dimostrare di saper scegliere adeguatamente tra le varie formule, quella giusta: “Gli ambiti di riferimento sono quattro: aritmetica, algebra, geometria, probabilità e statistica”, ha aggiunto Ricci. Infine ci sarà la Prova di Inglese, divisa in due sezioni: lettura e ascolto. “La parte di lettura è composta di un testo che lo studente dovrà leggere per poi poter rispondere ai quesiti; mentre durante l'ascolto lo studente si cimenterà con audio-brani originali ai quali sono connesse delle domande specifiche”. Ma non finisce qui, senza dubbio questa è anche una ghiotta occasione per gli studenti più ambiziosi: “La Prova di Inglese rilascia una certificazione linguistica, tramite open badge, di livello compreso tra B1 e B2 che lo studente potrà utilizzare in qualsiasi momento successivo”.
Ma durante le Prove potrebbero accadere eventi “imprevisti”, o si potrebbero commettere errori. Anche in questo caso Ricci precisa che ogni alunno potrà correggere la risposta ai quesiti prima dell’invio definitivo della prova, tornando indietro quante volte vuole. La cosa più importante a cui prestare attenzione è, semmai, il fattore tempo; bisogna stare attenti all’orologio perché la pagina “Si chiuderà automaticamente allo scadere del tempo previsto per la Prova”. In caso di spegnimento del dispositivo, invece, “Se l'anomalia dovesse durare meno di dieci minuti, lo studente potrà recuperare la sessione da dove l'aveva lasciata. Nel caso in cui l'eventuale guasto dovesse persistere, la prova potrà essere ripetuta, anche in un altro giorno”.
Prove INVALSI per i docenti? Non sono nei piani
Insomma, sembra che da INVALSI abbiano pensato proprio a tutto. Centrando le Prove su obiettivi e modalità ben precisi. Per questo, se si chiede della possibilità di misurazioni analoghe rivolte ai docenti, il Presidente INVALSI si mostra scettico: “L'operato di un insegnante non si ferma alla sola conoscenza della propria materia di insegnamento, ma è più ampio. Nella sua attività quotidiana svolge una serie vastissima di compiti che non può essere misurata con le prove INVALSI: sarebbe eccessivamente riduttivo”.
Infine, il dott. Ricci rivolge un pensiero agli studenti che da qui a poco affronteranno le Prove e, alla fine dell’anno, gli esami di Stato: “Voglio ringraziare gli studenti perché l’esperienza della pandemia è stata dura per tutti, ma per loro lo è stata ancora di più. Credo che il Paese debba loro un ringraziamento per tutto quello che stanno facendo, e il miglior modo per farlo è cercare di dare loro la possibilità di mettere in luce le loro competenze con serenità, non in un’ottica di riduzione e semplificazione, ma nel modo di riconoscere gli sforzi fatti. Grazie e tenete duro”.