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Chef Alberto De Maldè: il mare nel cuore di Roma  

Un perfetto connubio tra mare ed eleganza per un' esperienza multisensoriale

Chef Alberto De Maldè

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Chef De Maldè nasce con la passione per la cucina di mare nel sangue: originario di Napoli, insieme al fratello Marco decide di affrontare le avversità della pandemia e puntare su una fetta di mercato poco battuta nella capitale, aprendo proprio un ristorante di pesce, il Nazareno MMXX.

Da Torre Annunziata, si è trasferito con la famiglia a Terracina dopo le scuole medie e quando ha dovuto decidere come proseguire gli studi alle superiori, Alberto De Maldè, che oggi ha ventinove anni, ha fatto una scelta pratica. Non proprio di cuore. «Non sono stato un bambino prodigio, lo ammetto. E l’amore per la cucina ho iniziato a provarlo a scuola, all’alberghiero di Formia, dove mi ero iscritto perché immaginavo che sarei andato a lavorare presto, così da potermi mantenere e non pesare sulle spalle dei miei genitori».

Chef del ristorante Nazareno MMXX nel cuore di Roma, in Largo del Nazareno, a pochi passi da piazza di Spagna, insieme al fratello Marco che sta in sala, hanno deciso di puntare sul pesce, in un ambiente che unisce il mare e l’eleganza, con un format che punta sulla qualità e sulla classe, per far immergere l’ospite in un ambiente che faccia sentire realmente il mare.

Nessuna foto di reti, pesci pescati o timoni nell’arredamento, come nei classici ristoranti di pesce: solo un elegantissimo marmo turchese che pervade tutta la sala, dai muri, passando per tavoli e sedie, fino ad arrivare alle colonne. Circondato da superfici lucenti, acquari e luci al led, il mare rimane l’attore principale.

Chef De Maldè ogni giorno cerca di prendere i tesori del mare allo stato più grezzo e fresco, anche vivi in alcuni casi, per servirli nei piatti nella maniera più originale e qualitativa. In questo, il pescato a vista all’ingresso è un ottimo biglietto da visita.

La missione del ristorante è quella di offrire al cliente un’esperienza multisensoriale, dall’antipasto fino al dopo cena.

L’intervista a Chef Alberto De Maldè

Crede che chef si nasca o si diventi?

Si nasce con un gusto dettato dalla cultura alla quale apparteniamo, ma si diventa chef con la voglia di capire cosa stiamo mangiando, approfondendolo sempre meglio.

Qual è la prima cosa che fa la mattina quando si alza?

Andare in cucina.

Quando inizia la sua giornata tipo e quando finisce?

Alle 10 di mattina al ristorante e finisce a mezzanotte sempre al ristorante.

C’è un ingrediente di cui non può fare a meno in cucina?

Sembra scontato ma è l’amore l’unico che fa veramente la differenza.

Qual è il primo piatto che ricorda di aver cucinato nella sua vita?

Un’orrenda pasta al pomodoro. :-)

E quale ha avuto più successo?

Lo spaghetto alle vongole.

Descriva la sua cucina in tre parole.

Qualità, Semplicità, Velocità.

Se fosse un film, quale sarebbe?

“300” di Zack Snyder.

Se fosse una canzone, quale sarebbe?

“Bello e impossibile” della Nannini.

Qual è il giudice che teme di più?

Le mie figlie.

Può invitare a cena un personaggio noto: chi sarebbe e cosa gli preparerebbe?

Bella domanda, ho avuto la fortuna di farne mangiare molti anche di fama internazionale, ma se dovessi sceglierne uno inviterei lo chef Antonino Cannavacciuolo. Gli preparerei uno spaghetto alle vongole indimenticabile.

Quali sono i suoi ristoranti preferiti?

Quelli che hanno la cucina di una volta: casereccia ma con un sapore che evoca i ricordi dell’infanzia e quindi emoziona.

Qual è un suo difetto?

Troppo esigente in cucina.

E un suo pregio?

Troppo esigente in cucina.

Cosa avrebbe fatto se non avesse fatto lo chef?

Il mio sogno sarebbe stato quello di essere un attore comico.

Domanda a bruciapelo: cosa ha mangiato oggi ?

Sushi di altissimo livello.

https://www.nazarenommxx.it

Di Indira Fassioni 

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