Le nuove regole sulla quarantena e la Dad nelle scuole - con l’isolamento degli alunni e dei docenti ridotto al minimo indispensabile, specie per i vaccinati - sembra aver prodotto l'effetto desiderato: oramai, infatti, sono pochissime le classi in Dad. Come riportato nel consueto monitoraggio del venerdì prodotto dal Ministero dell'Istruzione, relativo al periodo che va dal 7 al 12 febbraio - ovvero la prima settimana di entrata in vigore dell’aggiornamento del protocollo per la gestione del Covid in ambiente scolastico - i “gruppi classe” costretti a seguire in blocco le lezioni a distanza sono immediatamente scesi allo 0,3% del totale. Concentrati peraltro nelle sezioni della scuola dell’infanzia, visto che negli altri gradi scolastici la Didattica a distanza per tutto il gruppo classe non è più prevista come invece accadeva con le precedenti disposizioni. La settimana precedente, con le vecchie norme, le classi in Dad erano ancora l'11,9%.
Tuttavia la pandemia sta rallentando, per cui a diminuire, seppur in modo meno sensibile, sono anche le classi in Didattica digitale integrata, che si fermano all'11% del totale; quando nei giorni precedenti all’avvio del nuovo protocollo raggiungevano l'11,7%. La normativa attuale prevede ancora la Ddi, ovvero la possibilità che una parte del gruppo classe possa frequentare le lezioni a distanza.
Continuano a crescere gli studenti in presenza: sono il 94,4%
Come riporta l’analisi di Skuola.net i dati, raccolti su un campione di 5.564.288 studenti, mostrano come siano ben 5.254.891, ovvero ben il 94,4% gli alunni che frequentano la scuola in presenza. A livello generale, dunque, vediamo un lieve aumento degli studenti in presenza rispetto a quelli della settimana precedente (erano l’86,9%).
Molto più netto, invece, il cambio di passo se ci concentriamo sulle percentuali di alunni positivi o in isolamento, quindi costretti a seguire in Dad: sono, rispettivamente, il 5,3% (infanzia), il 5,9% (primaria) e il 5,4% (medie e superiori) sul totale degli studenti. Quando il report della settimana precedente mostrava come a non poter frequentare le lezioni in presenza erano addirittura il 16,1% nella scuola dell’infanzia, il 15,5% alle elementari, l'11,2% tra medie e superiori. Numeri doppi, se non tripli.
A scuola il 95,6% dei docenti e il 96,5% del personale ATA
Dati in miglioramento anche quelli che riguardano i docenti e il personale scolastico in presenza. Su 581.665 docenti censiti e 154.221 componenti del personale ATA, rispettivamente 555.933 (il 95,6%) e 148.818 (il 96,5%) sono regolarmente stati in presenza durante la settimana di riferimento. Laddove durante la settimana precedente a essere in presenza erano stati il 93,7% (docenti) e il 95% (personale ATA). Infine, rimane stabile la percentuale del personale docente e ATA che è in regola con l’obbligo di vaccinazione - il 99,3% - e le unità di personale destinatarie di provvedimenti di sospensione dal servizio per inadempienza, che si attestano, così come per la settimana precedente, intorno allo 0,7% della vasta platea complessiva.
In Lombardia e Piemonte il numero più alto di alunni in presenza
Nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema, cambia un po’ lo scenario a livello regionale. Se nella settimana 31 gennaio - 5 febbraio era stata la Calabria a registrare il numero più alto di studenti in presenza (91,2%), in quella successiva è stata la Lombardia ad avere quasi tutte le classi a ranghi completi (96,8% la quota di alunni che sono potuti andare a scuola), seguita dal Piemonte (96%). Quelle con il numero più elevato di classi in presenza sono invece: Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna che si attestano al 99,9%. Al contrario, tra le regioni con il numero più elevato di classi in Dad spicca il Molise, all’1,5%.
Le nuove regole sulle quarantene a scuola
Come detto, queste variazioni molto sensibili sono soprattutto il frutto della modifica delle regole sull’isolamento a livello scolastico. Ricordiamo, infatti, che dal 7 febbraio in caso di positività in una classe, è prevista una netta riduzione dei tempi della quarantena (dimezzata da 10 a 5 giorni) e una distinzione, a partire dalle primarie, tra vaccinati con la terza dose, o che abbiano completato il ciclo primario o siano guariti da meno di 120 giorni, e tutti gli altri.
Così come cambia il numero degli alunni positivi che fa scattare la quarantena. Nella scuola dell'infanzia, fino a quattro casi di positività accertati, le attività proseguono in presenza con l'uso di mascherina FFP2 per i docenti. Solo dal quinto caso in poi, per l'intero gruppo classe scatterà la quarantena di cinque giorni con relativo ricorso alla Dad.
Anche alla scuola primaria si prosegue con le lezioni in presenza fino a quattro casi accertati, con obbligo di mascherina FFP2 per i docenti e per tutti gli alunni dai sei anni in su, fino al 10° giorno successivo alla conoscenza dell'ultimo caso accertato. Mentre in occasione di cinque casi o più, per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario o sono guariti da meno di centoventi giorni, oppure abbiano effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con FFP2 per 10 giorni.
Alla scuola secondaria, fino a un caso di positività l'attività didattica prosegue per tutti con l'uso di mascherine FFP2 fino al 10° giorno successivo alla conoscenza dell'ultimo caso accertato. Con due o più casi di positività, invece, per chi dimostra di avere concluso il ciclo vaccinale primario o di essere guarito da meno di centoventi giorni, oppure di avere effettuato la dose di richiamo, prosegue l’attività didattica in presenza con l’utilizzo delle mascherine FFP2 per 10 giorni dalla conoscenza del contatto positivo, con verifica di Green Pass per i 5 giorni successivi alla conoscenza dell’ultimo caso. Per tutti gli altri si procederà con la Ddi per 5 giorni, poi potranno tornare in classe con mascherina FFP2 per altri 5 giorni dopo aver effettuato tampone rapido o molecolare.