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Torna in libreria la "letteratura del frattempo" di Irene Chias

A dodici anni dalla sua prima edizione, la casa editrice Laurana ripropone “Sono ateo e ti amo”, il romanzo d’esordio della scrittrice siciliana

Il frattempo sfugge alla linearità, alla conseguenziale concatenazione degli eventi scandita dal quotidiano, fino a diventare dimensione a sé stante, secondaria e parallela, ma inevitabilmente collegata a quella principale. Si vive, il frattempo, in una forma di attesa tra qualcosa che è avvenuto e quello che accadrà, spesso sospesi tra pensieri, progetti, programmi, aspirazioni.

Ufficio stampa

Esiste una letteratura del frattempo,  fatta di narrazioni introspettive, che racconta sì fatti, ma da un punto di  osservazione trasversale, a volte più approfondito, anche se all'apparenza meno diretto.  "Sono ateo e ti amo", opera prima di Irene Chias uscita nel 2010 che torna in libreria ristampato da Laurana, ribalta la prospettiva del racconto usuale e proprio del frattempo fa il piano principale di narrazione, quello dal quale si snodano le vicende di  Ulna, Adele ed Elena, le tre protagoniste.

La prima torna a Palermo dopo un periodo vissuto a New York, per trovare  stabilità lavorativa, familiare e, forse, sentimentale. La seconda, che vive a Lione, rinuncia ad andare ai funerali della nonna in Sicilia per recarsi a trovare un conoscente a San Francisco. La terza da Milano "scende" a casa, sempre in Sicilia, per la malattia della zia che l'ha cresciuta dopo la morte della madre.

Questi i fatti, che passano inevitabilmente in secondo piano e diventano  via via lo sfondo dei pensieri, delle riflessioni, dei ricordi delle tre protagoniste. Ogni racconto diventa una serie di istantanee, fulminanti e sarcastiche, che con ironia sfumano l'amarezza e il dolore quando questi, inevitabilmente, si presentano. Si sorride molto, leggendo il libro, tra esilaranti situazioni all'apparenza surreali, citazioni pop cinematografiche, televisive, letterarie e musicali che non t'aspetti ma che hanno un loro senso.

Ulna, Adele ed Elena  si mettono a nudo senza farsi sconti, in fasi di passaggio che, inevitabilmente,  rispecchiano la sospensione in bilico di buona parte di una generazione, quella nata negli anni '70, che per prima si è ritrovata  fragile, precaria, sradicata, alla ricerca del miraggio di una -forse egoistica- realizzazione personale che però  ha imposto un prezzo da pagare negli affetti.

Personaggio aggiunto del libro è la Sicilia, che  non pensa, non parla, non racconta, ma inevitabilmente c'è. Sicilia madre e matrigna, troppo stretta per coltivare le proprie ambizioni, troppo ampia per essere capita in tutte le sue sfaccettature. Le tre donne in transito di Irene Chias sentono un non ben precisato richiamo delle radici, ora volontario, ora imposto dagli eventi. Un richiamo che può essere un rifugio, o almeno l'illusione che lo sia. Se ognuno  ha un suo frattempo come dimensione temporale, sfuggente e, a volte, indefinibile, più marcato è quello legato allo spazio. E la Sicilia, in tal senso, più di altri,  è un vero luogo del frattempo.

Irene Chias
"Sono ateo e ti amo"
Laurana Editore
pagg. 210, Euro 16
 

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