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Stop a mascherina e Green pass, la Svizzera revoca quasi tutte le restrizioni | Positivo il presidente Cassis

Restano l'obbligo di isolamento per i positivi e quello di indossare i dispositivi di protezione sui mezzi pubblici e in ospedale

Ansa

Basta mascherine, basta Green pass. La Svizzera ha annunciato la revoca di quasi tutte le misure anti-Covid. I dispositivi di protezione del viso restano obbligatori soltanto sui mezzi pubblici e in ospedale, mentre rimane in vigore l'obbligo di isolamento di cinque giorni per i positivi al virus. Sono state cancellate anche la raccomandazione del telelavoro e le limitazioni per gli incontri privati.

Da giovedì 17 febbraio, dunque, non è più necessario mostrare il certificato Covid per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali e altre strutture aperte al pubblico, né per andare in ufficio o per accedere agli eventi. La situazione epidemiologica nel Paese è in continuo miglioramento ed "è possibile fare un passo verso la normalità", ha spiegato il presidente della Confedrazione svizzera, Ignazio Cassis, mercoledì 16 febbraio.

"Non dobbiamo avere paura del ritorno alla normalità - ha aggiunto - ma non dobbiamo nemmeno essere troppo entusiasti. Dobbiamo imparare a convivere con il virus. Troviamo più libertà, ma chi dice libertà dice responsabilità". 

Poche ore dopo l'annuncio, lo stesso Cassis è risultato positivo al virus. Attraverso una nota, il presidente della Confederazione fa sapere che non ha sintomi, è in buona salute e lavorerà da casa per cinque giorni, fino alla fine del periodo di isolamento obbligatorio.

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