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Incidente stradale a Serra De' Conti (Ancona), muore a 16 anni durante lo stage

Lo schianto del mezzo violentissimo contro un albero. Il giovane Giuseppe Lenoci morto sul colpo. Per il ministro Bianchi è necessario iniziare a lavorare per raggiungere "una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione"

Vigili del Fuoco

Un ragazzo di 16 anni, Giuseppe Lenoci, è morto in un incidente stradale in provincia di Ancona. Il 16enne era a bordo di un furgone di una ditta presso cui stava facendo uno stage nell'ambito di un corso di formazione sulla termoidraulica. Il mezzo è finito fuori strada contro un albero a Serra de' Conti in orario di lavoro. Chi guidava è rimasto invece ferito.

Giuseppe Lenoci, originario di Monte Urano (Fermo), viaggiava sul lato passeggero (quello che poi ha subito il maggiore impatto contro l'albero) ed è morto sul colpo. Il conducente, un uomo di 37 anni, è stato invece sbalzato via dall'abitacolo, finendo a vari metri di distanza dal mezzo. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo dalle lamiere, la polizia locale di Serra de' Conti, i carabinieri e il 118. Il 37enne è stato trasportato all'ospedale di Torrette di Ancona in gravi condizioni. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno visto il furgone accartocciato.

Bianchi: "Serve più sicurezza" "La sicurezza sul lavoro deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione". Così il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, dopo aver appreso la notizia della morte del 16enne. "Credo sia urgente ritrovarci anche insieme alle Regioni per un percorso che porti a una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione dove sono previsti contatti dei nostri giovani con il mondo del lavoro", ha quindi aggiunto Bianchi.

Sindaco di Monte Urano: fermarsi e riflettere - "In questo momento bisogna fermarsi e riflettere". Lo dice il sindaco di Monte Urano (Fermo), Moira Canigola, a proposito della morte di Giuseppe Lenoci. "Prima di parlare bisogna conoscere e attediamo di avere più elementi a disposizione - aggiunge -, intanto mi sento di esprimere le condoglianza ai familiari per questa immane tragedia a nome mio, dell'amministrazione e di tutta la cittadinanza".

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani: "Alternanza va ripensata" - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene episodi come quelli avvenuti lunedì nelle Marche e alcune settimane fa in Friuli Venezia Giulia "inaccettabili" ed esprime alle famiglie "la propria vicinanza, associandosi al loro immenso dolore. Il periodo di alternanza scuola - lavoro va sicuramente rimodulato per assicurare ai giovanissimi e ai loro genitori tutta la sicurezza dovuta". A dirlo è il prof. Romano Pesavento, presidente del Cnddu.

Muore a 16 anni durante lo stage, studenti in piazza | Protesta davanti al Miur

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Reazione immediata di protesta, in tutta Italia, dei giovani dell'Opposizione studentesca d'alternativa (Osa), dopo la morte del 16enne, avvenuta in provincia di Ancona per un incidente stradale mentre era impegnato in un apprendistato nell'ambito di un corso professionale. "In tutta Italia, blitz di Osa sotto gli Uffici scolastici regionali per richiedere l'abolizione immediata dei Pcto (l'attuale nome dell'alternanza scuola lavoro, ndr) e le dimissioni di Bianchi. A Roma, Osa è con gli studenti del movimento 'la Lupa' al Miur per portare tutta la nostra rabbia sotto i palazzi del governo Draghi". È quanto rendono noto gli studenti di Osa Roma. "A questo ennesimo fatto tragico che colpisce la nostra generazione, dopo la morte di Lorenzo neanche un mese fa, la nostra risposta è la lotta. Gli studenti sono pronti a riversarsi nelle strade delle città di tutta Italia il 18 febbraio - ribadiscono gli studenti -, per la giornata di mobilitazione studentesca nazionale, per portare la rabbia della nostra generazione dopo questa ennesima morte, richiedere l'abolizione immediata dell'alternanza scuola lavoro e chiedere le dimissioni del ministro Bianchi in quanto responsabile della situazione gravissima che stiamo vivendo. Non dimenticheremo e non perdoneremo: è una promessa di lotta", concludono.

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