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Varese, 19enne denuncia violenza in un locale notturno

L'aggressore spinge la vittima in bagno, e per abusare di lei sottrae l’unica via d’uscita chiudendo a chiave la porta. Identificato un 23enne

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Una serata con le amiche si trasforma nell’incubo di una violenza sessuale consumata nei bagni di un locale notturno con un ragazzo di pochi anni più grande che chiude a chiave la porta della toilette per agire indisturbato. E quanto ha denunciato una ragazza di 19 anni alla polizia nella notte fra il 29 e 30 gennaio a Gallarate, in provincia di Varese.

I fatti, riporta il Corriere della Sera, si consumano al "Glow Club" di Gallarate. Nel locale, in una zona periferica fatta di viali e centri commerciali e non distante dalla superstrada che porta all’aeroporto di Malpensa, era in corso la serata a tema "mala noche": felpe con cappuccio, passamontagna indossato dalle ragazze e musica alta. La vittima, secondo la ricostruzione del commissariato di Gallarate, era arrivata da fuori città con alcune amiche e ha incontrato nella zona fumatori del locale un ragazzo di 23 anni mai visto prima. Dopo l'approccio, quattro chiacchiere andate avanti nel cuore del club in una zona non distante dai servizi.

Qui sarebbe avvenuta la violenza con l'aggressore che spinge la vittima in bagno, e per abusare di lei sottrae l’unica via d'uscita chiudendo a chiave la porta. Dopo la violenza il giovane scappa. La diciannovenne ritrova le amiche e nel locale, per puro caso, arriva attorno alle 3 una volante della polizia chiamata per un controllo di routine nel locale.

E' agli agenti di pattuglia che la giovane racconta quanto avvenuto poco prima, ma il sospettato non si trova. Le indagini degli uomini del commissariato e i successivi approfondimenti coordinati dalla Procura di Busto Arsizio permettono di identificare nell’arco di pochi giorni il presunto violentatore: la sua posizione è ora al vaglio della divisione Anticrimine della questura. Oltre alla posizione del 23enne, la polizia sta indagando sulle eventuali responsabilità del personale del locale che, anziché allertare le forze dell’ordine si sarebbe limitato ad allontanare il presunto violentatore impedendo di fatto la sua immediata identificazione.

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