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Tutti contro la Maturità 2022, tranne i prof: più del 60% apprezza il ritorno delle prove scritte

I docenti difendono l’esame di Stato disegnato dal ministro Bianchi, ma a sono i soli a farlo: studenti, famiglie e presidi sono infatti alleati sul fronte opposto

Ansa

Il ritorno degli scritti all'esame di Maturità 2022 ha provocato la reazione immediata degli studenti, che sono scesi in piazza in tutta per protestare Italia: per loro, gli alunni sono stati troppo penalizzati dal periodo di pandemia per affrontare nuovamente la prima e la seconda prova, cioè il tema di italiano e lo scritto di indirizzo, oltre naturalmente al colloquio. Di opinione simile il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione che, pur approvando la reintroduzione dello scritto di italiano, ha dato parere negativo all’impianto che include anche la prova di indirizzo. Ma c'è chi invece rema in direzione contraria: i docenti, infatti, vedono di buon occhio un esame di Stato che includa le prove scritte, anche per quanto riguarda la terza media. Perché pure gli studenti che concluderanno le scuole secondarie di primo grado a giugno dovranno affrontare un compito di italiano e uno di matematica, in aggiunta alla prova orale. A riportare la notizia è il portale specializzato Skuola.net, che ha analizzato un recente sondaggio di La Tecnica della Scuola, testata di riferimento per docenti e personale scolastico.  
 

Maturità 2022, docenti favorevoli alle prove scritte

Il sondaggio ha coinvolto 1.504 lettori che si sono espressi circa le novità della Maturità 2022. Numeri alla mano, si è detto favorevole alle prove scritte oltre il 63% dei docenti; anche se un buon 36% degli insegnanti preferirebbe una prova più semplice, come quella che comprendeva l'elaborato negli ultimi due anni. Il sondaggio della Tecnica della Scuola ha così evidenziato anche il fatto che i professori non siano del tutto compatti. Infatti, anche se la maggioranza sostiene la necessità per i ragazzi di affrontare degli ostacoli, in questo caso gli scritti, come una "palestra di vita" (così motiva la sua opinione il 57% di loro), una buona fetta invece si sofferma sulle oggettive difficoltà vissute dagli studenti durante la pandemia.

Ma studenti e genitori non ci stanno. Con loro i presidi

Tutt’altro scenario, invece, se si osserva l’opinione degli altri attori coinvolti dall’esame di Stato: genitori, studenti e dirigenti scolastici, che considerano tutti affrettata la decisione di un “ritorno alla normalità”, per quanto con i necessari aggiustamenti. Tra gli alunni, oltre il 60% si schiera contro la formula con le prove scritte. Stesso pensiero per il 59% dei dirigenti scolastici e per il 63% dei genitori. Un dato, relativamente ai ragazzi, confermato anche da una rilevazione simile di Skuola.net e rivolta ai maturandi 2022, secondo la quale alla vigilia della decisione del Ministero solo il 14% sarebbe stato favorevole alla proposta attuale con due prove scritte in luogo di una sola o del maxi orale.

La proposta di Bianchi, ricordiamo, ripristina sì le prove scritte, ma mantiene la commissione interna e riformula la seconda prova in modo che siano gli istituti a decidere le tracce. Tuttavia, anche così, a queste categorie non piace del tutto. Un punto di vista che, peraltro, risente di interessi di parte meno di quanto si possa pensare. Perché, nonostante la maggioranza degli intervistati abbia a che fare con le scuole superiori (licei per il 38%, istituti tecnici e professionali per il 34%) e un’altra porzione del campione sia composta dal mondo della terza media, al sondaggio hanno partecipato tutti i gradi di scolastici.

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