L’archivio degli alberi: quando il DNA può salvare il futuro
Negli Stati Uniti un’organizzazione no profit raccoglie i geni delle foreste secolari per riprodurle e consegnarle alle prossime generazioni
Nessuno può immaginare come sarà il mondo in futuro, ma nel dubbio è meglio conservare ciò che di prezioso abbiamo per lasciare alle prossime generazioni almeno un bel ricordo. È quello che sta provando a fare David Milarch, il co-fondatore dell’organizzazione senza scopo di lucro Archangel Ancient Tree Archive.
L’associazione raccoglie il DNA degli antichi alberi delle foreste americane e lo clona, con lo scopo di salvare il loro patrimonio genetico. Un vero archivio vivente che conserva la genetica degli abitanti secolari del Pianeta, prima che la deforestazione o i cambiamenti climatici portino alla loro scomparsa. D’altronde la sopravvivenza degli alberi significa la sopravvivenza dell’umanità.
Un prezioso database che potrebbe rappresentare la salvezza del patrimonio naturale della Terra, oltre a essere un’opportunità per studiare meglio i segreti nascosti oltre la corteccia. I campioni vengono prelevati direttamente dal tronco e non dai semi, che contengono solo il 50% dei geni relativi alla pianta madre, contro il 100% che si ottiene direttamente dalla pianta. Nel DNA gli alberi conservano la propria memoria. Più sono vecchi, più informazioni avranno. Ogni filamento di DNA porta con sé un pezzo di storia e il valore di tutto questo è importantissimo per il futuro del Pianeta.
Una volta raccolti i genomi, l’obiettivo è piantare nuovi alberi in luoghi in cui possono essere studiati, come le università e i centri di ricerca. Grazie ad Archangel Ancient Tree Archive gli alberi diventano dei nonni di legno e foglie, pronti a lasciare il proprio racconto ai nipoti che verranno.
Ora l’organizzazione sta selezionando i Champion Trees, gli alberi più forti da cui si spera di replicare specie eccellenti. Dall’impollinazione crociata con arbusti e piante selvatiche si potranno rinvigorire boschi e foreste, nel presente e nel futuro. Gli alberi secolari sono infatti fondamentali per mantenere la capacità di adattamento delle foreste nel lungo termine. Devono essere protetti per preservare la loro inestimabile diversità.
Antichi cipressi o sequoie giganti, di 100 o 2000 anni. Non importa la natura dei protagonisti, a contare è la storia che possono raccontare. Quella scritta nei loro rami e che potrà continuare ad arricchirsi per sempre.
SU TGCOM24