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Tweet sulle bare di Bergamo, i parenti delle vittime denunciano il giornalista Montesano

Il cronista di "Libero" nella bufera per il paragone al caso del "lago della Duchessa" ai tempi del sequestro Moro

Coronavirus, l'esercito porta bare da Bergamo fuori regione per cremazione

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L'associazione che tutela i parenti dei morti di Covid nella Bergamasca ha presentato alla Procura di Bergamo una denuncia nei confronti del giornalista di "Libero" Tommaso Montesano (figlio dell'attore Enrico, noto per le sue posizioni no vax) per aver paragonato, con un tweet, la tragedia delle bare trasportate dai camion dell'esercito al caso del "lago della Duchessa" ai tempi del sequestro Moro. L'associazione chiede che si proceda quanto meno per diffamazione aggravata: "E' piuttosto evidente il gravissimo vilipendio alla memoria ad alla dignità di migliaia di vittime e dei loro familiari".

La querela è stata presentata a nome dell'avvocato Consuelo Locati che rappresenta il team di legali che assiste circa 500 familiari delle vittime del Covid nella Bergamasca, la zona dell'Italia più colpita in particolare durante la prima ondata.

In quattro pagine si sostiene che Montesano, con il tweet pubblicato la sera di due giorni fa, assieme "all'ormai tristemente nota immagine dei camion dell'esercito che nei mesi di marzo e aprile 2020 hanno trasportato i feretri" da Bergamo ai forni crematori di altre città e regioni, ha commesso "un gravissimo vilipendio alla memoria e alla dignità" di migliaia di morti e dei loro parenti, tra cui lo stesso legale che ha perso il padre.

Inoltre, si sottolinea nell'atto, "è palese l'intento vergognosamente offensivo e diffamatorio" di Montesano "teso a negare una delle verità storiche più tristi del dopoguerra e ad offendere non solo la sottoscritta ma anche la memoria di quei feretri, di quelle vittime morte nell'abbandono dai propri cari" e a cui era stata "negata la dignità della sepoltura".

Secondo la denuncia il fine sarebbe stato, non solo "infamare, diffamare e screditare le vittime e la loro memoria, e con esse il dolore di tutti i familiari", ma anche "abbracciare teorie negazioniste pericolose anche sotto il profilo dell'incitamento all'odio e della stessa salute pubblica".

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