Fondazione Open, la procura di Firenze chiede il processo per Matteo Renzi e altri 10 indagati
Coinvolti anche Maria Elena Boschi, Luca Lotti, l'ex presidente della fondazione Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai. Il leader di IV: "Finalmente processo in aula"
La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di 11 indagati, tra cui Matteo Renzi, per l'inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti a Open, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche dell'ex premier. Tra gli indagati per i quali è stato chiesto il processo ci sono anche Maria Elena Boschi, Luca Lotti, l'ex presidente di Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai. Coinvolte nell'inchiesta anche quattro società.
I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze, corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e autoriciclaggio.
Il senatore Renzi, ritenuto dagli inquirenti il direttore di fatto della ex fondazione, è accusato di finanziamento illecito ai partiti in concorso con l'ex presidente di Open, l'avvocato Alberto Bianchi, con i componenti del cda, Marco Carrai, Luca Lotti e Maria Elena Boschi e con l'imprenditore Patrizio Donnini. Lotti, Bianchi e Donnini dovranno difendersi anche dall'accusa di corruzione insieme al costruttore Alfonso Toto.
Per il leader di Italia Viva la richiesta di processo è "un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione". E sottolinea che "finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media. E i cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell'accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze".
Nel frattempo, fa sapere il suo ufficio stampa, "Renzi ha provveduto a firmare una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Creazzo, Turco, Nastasi. L'atto firmato dal senatore sara' trasmesso alla Procura di Genova, competente sui colleghi fiorentini, per violazione del'articolo 68 Costituzione, della legge 140/2003 e dell'articolo 323 del codice penale".