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Sassari, violenta rissa tra due adolescenti: minori tolte ai genitori e collocate in comunità

Le ragazze non possono usare i telefoni, non vanno a scuola e possono incontrare la famiglia una sola volta a settimana

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Il 24 gennaio, fuori dall'istituto alberghiero di Sassari, era scoppiata una violenta rissa tra due adolescenti di 15 e 16 anni, ripresa con i cellulari di conoscenti e compagni di scuola e diventata virale sui social. Per l'episodio e per altri simili (risalenti alle ore immediatamente precedenti a quello) sono indagate oltre alle due ragazze (una delle quali armata con un tirapugni), anche altre due maggiorenni. Circa dieci giorni dopo, la squadra mobile della Questura di Sassari, su disposizione del Giudice del Tribunale per i minorenni di Sassari, ha eseguito la misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti delle due minorenni.

Come riporta La Repubblica, le ragazze - che ora si trovano a 100 chilometri di distanza l'una dall'altra - sono state portate via da casa, non possono usare i telefoni, non vanno a scuola e possono incontrare la famiglia una sola volta a settimana.

La rissa - Le indagini avevano permesso di accertare che in quegli scontri a più riprese erano stati usati un manganello metallico, una pietra, un martello e un tirapugni. Le quattro ragazze sono state denunciate per rissa, mentre le due minorenni anche per porto abusivo di armi. Secondo quanto ricostruisce La Repubblica, sembra che le maggiorenni abbiano spalleggiato le altre due e che anche loro si siano poi affrontate. Pare che tutto sia nato per motivi di gelosia.

Entrambe le minorenni erano affidate ai servizi sociali. "I genitori la stanno vivendo male, ritengono il provvedimento sproporzionato e sono in ansia sapendo la figlia in un ambiente sconosciuto in un momento difficile. Ma io sono fiducioso nel provvedimento del giudice, questa storia non si chiuderà in tempi brevi", ha detto al quotidiano il legale di una delle due minorenni, mentre l'altro ha annunciato: "Ho già presentato ricorso. Il provvedimento del giudice è stato comunque una scossa per ragazze che le famiglie non sono state in grado di aiutare".

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