La tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entra in Costituzione. L'Aula della Camera ha definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica due articoli della Carta, il 9 e il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. Il Senato lo aveva approvato con la maggioranza dei due terzi il 3 novembre 2021. Di conseguenza, entra subito in vigore e non è sottoponibile a referendum. Esulta Michela Vittoria Brambilla (Fi): "Un traguardo atteso da decenni".
"Un traguardo atteso da decenni, un sogno che diventa realtà", commenta Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. Un punto d'arrivo, assicura l'ex ministro, "al quale lavoro con le mie proposte di legge da tre legislature, ma anche di partenza, per norme più stringenti contro i reati a danno dell'ambiente e degli animali, purtroppo molto diffusi".
Brambilla, che ha svolto la dichiarazione di voto a nome del gruppo di Forza Italia e ha commentato l'esito in una conferenza stampa con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha aggiunto: "Il miglior viatico per questa decisione davvero storica sono state le parole del Presidente Mattarella durante il suo messaggio alle Camere".
Riforma di portata storica - Così la Camera approva in via definitiva un testo di riforma costituzionale di portata oggettivamente storica, contenente la prima modifica in assoluto apportata ai principi fondamentali dal 1948 ad oggi. Inserire in Costituzione, in quella posizione, la tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali vuol dire finalmente rispondere, in sostanziale continuità con la vitale creazione dei nostri padri e madri costituenti, con la crescita e il consolidamento di una specifica giurisprudenza costituzionale, ad esigenze profondamente sentite anche nella società italiana, sull'onda di un dibattito internazionale ed europeo avviato negli anni Settanta del secolo scorso.
"Riconosciamo la tutela ambientale non come una "materia" o un "diritto soggettivo", ma come "valore" di rango primario, trasversale, che interessa vari aspetti dell'agire e chiama in causa la responsabilità di ciascuno di noi", afferma Brambilla.
"Per quanto riguarda gli animali, l'importante - osserva - èottenere, per la prima volta, il riconoscimento costituzionale della loro tutela, prevedendo che la legge dello Stato ne disciplini i modi e le forme, in modo da poter modificare i nostri codici e rendere più efficace il contrasto dei reati commessi a loro danno".
"Siamo arrivati alla meta - conclude Brambilla - grazie alla passione, alla dedizione, alla diligenza di tanti. Ancora una volta ringrazio le colleghe e i colleghi dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che ho l'onore di presiedere, per l'impegno profuso nella stesura, nella calendarizzazione e nell'esame del testo. Ringrazio i colleghi di Forza Italia, senatori e deputati, per aver sostenuto la riforma in tutti i passaggi".