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Sanremo 2022, i più e i meno dell'edizione: le pagelle finali

Dagli ospiti alla conduzione, dalla regia alle polemiche sulla serata delle cover: quello che ha funzionato e cosa poteva andare meglio

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La 72esima edizione del Festival di Sanremo va agli archivi come l'edizione di maggior successo dal 2000 a oggi. Merito della costruzione dello show da parte di Amadeus, dalle canzoni in gara agli ospiti e alla co-conduttrici. Ma c'è anche qualcosa che sarebbe potuto andare meglio. Ecco i più e i meno di questo Festival.

I PIU'

AMADEUS - A metà dell'edizione dell'anno scorso sembrava sul punto di essere giubilato. Gli è stata data fiducia e ha costruito l'edizione di maggior successo del millennio. Merito del suo innegabile orecchio (da navigato dj) per canzoni che facciano presa, di una mirabile gestione del palco e della macchina scenica, della sua capacità di essere spalla ideale di ogni ospite. Si è così guadagnato sul campo la quarta edizione, candidandosi a Pippo Baudo del 2000.

IL CONCERTO DI CREMONINI - Sono anni che i big della musica italiana si presentano a Sanremo fuori gara per portare un medley celebrativo della propria carriera. Ma nessuno lo aveva mai fatto come Cremonini. Che non è venuto solo a fare passerella ma ha imbastito un vero e proprio mini-concerto in cui luci, scenografia, audio sono stati sotto il suo controllo. Uno dei momenti più alti degli ultimi anni. 

LO SHOW - Alla vigilia tutti tremavano di fronte alla possibilità di uno spettacolo fiume che rischiava di finire in prossimità della colazione del giorno dopo. E invece, nonostante i 25 cantanti in gara e gli inevitabili ospiti, le serate si sono sempre dipanate con precisione svizzera, non sforando praticamente mai e mostrando un ritmo raramente visto in tempi recenti sanremesi.  

LE CO-CONDUTTRICI - A un inizio in sordina con una Ornella Muti non perfettamente a proprio agio e una Lorena Cesarini emozionante ma anche molto emozionata, con Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta e Sabrina Ferilli si è volati davvero alto. Sicure, ironiche, sciolte, in grado di tenere il palco magnificamente e dare un apporto decisivo allo spettacolo.   

I MENO

LA REGIA TV - In una macchina produttiva quasi perfetta, sulle esibizioni dei cantanti la regia è sembrata spesso in difficoltà, troppo frenetica e con inquadrature non sempre adatte a valorizzare le performance musicali (La Rappresentante di Lista e Rettore alcuni esempi). 

PROBLEMI AUDIO - Sembra una tassa da pagare perché ogni anno è così, ma anche a questo giro la prima serata è stata fortemente condizionata dai problemi tecnici e da un audio non perfetto. Voci spesso troppo basse rispetto alla musica, fuori mix o problemi negli ear monitor che hanno fatto sbagliare anche vecchi volponi come Massimo Ranieri. Tutto andato a posto nelle sere seguenti, ma forse bisognerebbe provare a far sì che tutto sia perfetto sin dall'inizio.

IL FANTASANREMO - Ha contribuito ha creare hype attorno all'evento e a gonfiare l'interesse social, ma alla lunga la cosa è sembrata sfuggire di mano, anche perché si è completamente perso l'effetto sorpresa.

IL COVER-AFFAIRE - Se la serata delle cover è stata nel complesso uno dei momenti migliori di questa edizione, la polemica che ha coinvolto Gianni Morandi è stata una sporcatura che poteva essere evitata. Il termine cover è ben preciso è indica l'interpretazione di un brano altrui. Portare pezzi del proprio repertorio e auto-coverizzarsi è altra cosa. Urge ritocco al regolamento o cambio della denominazione della serata. 

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