Elisabetta festeggia il Giubileo di platino: da 70 anni siede sul trono
Con le celebrazioni in privato nel cosiddetto Accession Day, giorno in cui il padre morì nel 1952 e lei diventò regina, partono ufficialmente in Gran Bretagna i festeggiamenti che culmineranno dal 2 al 5 giugno
Elizabeth Alexandra Mary Windsor, 95 anni, non era nata per indossare la corona. Ma il destino la rese la regina Elisabetta II. E il 6 febbraio 2022 festeggia i 70 anni sul trono di San Giacomo, la prima fra i sovrani britannici. Un regno senza precedenti, il suo. Il cosiddetto Accession Day, cioè il giorno in cui il padre re Giorgio VI morì nel 1952 e lei diventò regina, sarà ricordato in privato, ma la giornata darà ufficialmente in via in Gran Bretagna all'anno del Giubileo di platino, con un vasto programma di festeggiamenti che culmineranno dal 2 al 5 giugno.
Le celebrazioni - Per lei, fra l'altro, questo sarà il primo Accession Day nella tenuta di Sandringham, nell'Inghilterra orientale, senza il marito Filippo. La regina, che va per i 96 anni ad aprile, è arrivata nella residenza del Norfolk dopo essere stata a lungo nel castello di Windsor per un periodo di riposo durato alcuni mesi, segnati pure da un raro ricovero in ospedale di 24 ore per imprecisati accertamenti. Ha svolto solo impegni ufficiali leggeri ed episodici, a domicilio. Mentre ha dovuto dare forfait a tutta una serie di appuntamenti esterni, inclusa l'attesissima partecipazione alla conferenza internazionale Onu sul clima svoltasi a novembre a Glasgow, in Scozia, sotto la presidenza britannica.
Il riposo è stato motivato anche per permetterle di arrivare nella forma migliore alle celebrazioni del Giubileo di platino, che prevedono un fitto calendario di eventi e molte iniziative, che vanno dalle feste nei quartieri a una gara per realizzare un nuovo dessert e culmineranno in un weekend lungo di quattro giorni a giugno. Monete e francobolli appositamente emessi per lo storico evento.
La storia - Dai suoi primi giorni da giovane reale glamour con corone scintillanti alla sua più recente incarnazione di nonna della nazione, la regina Elisabetta ha testimoniato eventi epocali che vanno dalla fine dell'Impero britannico all'avvento del multiculturalismo, dalla nascita del terrorismo internazionale alle sfide poste da Brexit e pandemia di Covid-19.
In un mondo di cambiamenti incessanti, lei è stata una costante, rappresentando gli interessi del Regno Unito all'estero, plaudendo ai successi del Paese e dolendosi per i suoi fallimenti, ma sempre restando al di sopra dello sfilacciamento della politica.
La sovrana è sempre rimasta al di sopra della politica. La sua costanza - ritiene lo storico reale Hugo Vickers - potrebbe valerle un epiteto reale come quelli di alcuni predecessori come Guglielmo il conquistatore, Edoardo il confessore e Alfredo il grande. "Ho sempre pensato che dovesse essere chiamata Elisabetta la salda", ha dichiarato Vickers. "Penso sia un modo perfetto per descriverla. Non si aspettava di essere regina ma ha sposato quel ruolo".
Come figlia più grande del secondogenito di re Giorgio V, ci si aspettava che Elisabetta avrebbe vissuto la vita di una reale di secondo piano quando nacque il 21 aprile del 1926: cani, cavalli, una casa in campagna, una vita confortevole ma senza eventi di rilievo.
Tutto cambiò però 10 anni dopo, quando suo zio, re Edoardo VIII abdicò per potere sposare Wallis Simpson, americana e divorziata. Il padre di Elisabetta diventò re Giorgio VI, mettendo in luce la giovane principessa ereditaria.
Nel 1952 la principessa si imbarcò per un viaggio nel Commonwealth al posto del padre malato. E si trovava in un isolato lodge del Kenya con il principe Filippo quando ricevette la notizia della morte del re, che avvenne nel sonno mentre, a 56 anni, si trovava a Sandringham. La non più principessa tornò immediatamente a Londra per iniziare la sua vita di regina. Come è emerso da testimonianze e immagini, aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre si trovava sull'aereo che la doveva riportare a Londra e meditava sulla sua ascesa al trono, in un periodo critico per l'impero britannico. L'incoronazione arrivò il 2 giugno del 1953, dopo un lungo periodo di lutto.
La regina dei record - Negli ultimi 70 anni ha condiviso confidenze con 14 primi ministri e ha incontrato 13 presidenti degli Stati Uniti. Una volta all'anno, va da Buckingham Palace alla Camera dei Lord per il cerimoniale di apertura del Parlamento. E quando i leader mondiali vengono in visita, ospita banchetti di Stato durante i quali i suoi diamanti scintillano sotto le luci della TV e presidenti e primi ministri si preoccupano di capire se inchinarsi e quando fare un brindisi.
Nella storia mondiale, Elisabetta II entra in un gruppo ristrettissimo, con lei unica donna e in vita, di monarchi che hanno indossato la corona per più di 7 decenni, formato da Luigi XIV di Francia, il re thailandese Bhumibol Adulyadej e Giovanni II del Liechtenstein.
Ma sono gli eventi meno sontuosi che legano la regina al pubblico. Un'immagine che resta nella memoria di tutti è quella di aprile: quando Filippo è morto durante la pandemia, Elisabetta, con una mascherina nera, ai funerali era seduta sola in una panca della chiesa per via del distanziamento, dimostrando silenziosamente che le regole valevano per tutti, in particolare per lei.
Anche nei momenti più difficili, la guida per il Regno Unito è stata sempre capace di adattarsi ai cambiamenti avvenuti nella sua vita e nella complessa evoluzione storica e sociale di un Paese. E' stata soprattutto colei che ha permesso la sopravvivenza al meglio della monarchia di fronte alla sfida della modernità e anche dei tanti problemi causati dagli stessi membri della famiglia reale.