Sembra che questa sia la volta buona, anche se qualche precedente induce ad andarci con i piedi di piombo: l'Islanda intende terminare la caccia alle balene, a fronte della bassa domanda. Lo ha annunciato il ministro della Pesca. "Salvo indicazioni contrarie ci sono poche ragioni per consentire la caccia alle balene dal 2024", quando le attuali quote scadranno, ha affermato Svandis Svavarsdottir sul quotidiano Morgunblaðið.
Le attuali normative governative consentono la caccia alle balene fino all'anno 2023 e il ministro dichiara di vedere poche ragioni per consentire la pratica dopo la scadenza della licenza.
L'Islanda, insieme alla Norvegia e al Giappone, è tra gli unici tre Paesi in tutto il mondo in cui questa pratica è ancora in uso. Già nel 2020 le principali aziende del settore (Hvalur e Ip Utgerd) avevano annunciato l'annullamento di tutte le spedizioni, ma poi a luglio del 2021, così come documentato da Greenpeace, la caccia è ritornata.
"L’Islanda - così denunciava la Ong ambientalista - ha pianificato di cacciare fino a 154 balenottere comuni. Questa specie non potrebbe essere commercializzata perché è in pericolo, tanto da essere inserita in Appendice I della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES)".
Di fatto, ormai, la caccia è diventata molto dispendiosa: dopo l'estensione della zona rossa (area costiera senza pesca) i balenieri sono costretti ad andare ancora più al largo per poter cacciare. Lo stesso ministro sostiene che "la spiegazione più semplice sta nelle perdite sostenute da questa pratica". Bisognerà vedere se davvero è arrivata la fine.