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Mal’Aria di città: l’Italia sommersa dallo smog

Secondo una ricerca di Legambiente sono 102 i capoluoghi italiani a superare i limiti d’inquinamento dettati dell’OMS

Pixabay

L’aria pulita sta diventando un bene raro, specialmente in Italia. Una vera emergenza smog: questo il bilancio dell’indagine di Legambiente “Mal’aria di città 2022”. Dei 102 capoluoghi analizzati nessuno ha rispettato i limiti d'inquinamento suggeriti dall’OMS. Tra polveri sottili e biossido di azoto, il Bel Paese è molto lontano dagli obiettivi di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nello specifico, 17 città hanno valori troppo alti di polveri sottili. Alessandria la peggiore, con una media annuale di PM10 (particelle di smog) pari a 33 microgrammi per metro cubo, rispetto al limite di 15. 13 i centri più inquinati da biossido di carbonio, con Milano e Torino sul podio. Infine, i capoluoghi inquinanti da PM2,5 sono 11, tra cui Cremona e Venezia che registrano particolari criticità.

Non sono però i titoli di coda. Provare a ridurre questi valori è possibile e Legambiente propone alcune soluzioni. Le città italiane dovrebbero innanzitutto ridisegnare lo spazio pubblico e renderlo a misura d’uomo. Ridurre le distanze e aumentare il trasporto pubblico elettrico. E dove questo non è possibile, incentivare almeno la sharing mobility, soprattutto nei centri minori o per collegare le periferie al centro. Alleggerire anche l’impatto delle abitazioni, grazie alla diffusione di misure come il “Bonus 110%” e ovviamente fermare la vendita di veicoli a combustione interna entro il 2030. Consigli da mettere in pratica subito per tornare a prendere boccate d’aria fresca anche in città.

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