Inverno senz’acqua
Allarme siccità nell’Italia settentrionale: la natura soffre per i mesi freddi sempre più simili alla primavera
Il nord è a secco. Mai un inverno era stato così asciutto: fiumi e laghi sono in sofferenza, sull’arco alpino scarseggia la neve e come se non bastasse si aggiunge anche l’allarme incendi. “Estrema mancanza di risorse idriche”: a scriverlo è l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, tratteggiando la situazione tragica in cui versa il nord Italia. A soffrire sono specialmente laghi e fiumi, da cui sempre più spesso emergono isolotti di sabbia, il segnale più evidente che il livello dell’acqua è sceso in modo drastico.
Le risorse idriche della Lombardia sono inferiori del 51% rispetto al periodo 2006-2020. Alla confluenza tra Po e Ticino il livello idrometrico è sceso a -3 metri, più basso perfino del dato rilevato solitamente ad agosto. Anche nei laghi lombardi le percentuali di riempimento vanno dal 18% di quello di Como al 22% del Lago Maggiore. Negli stessi giorni Piemonte e Lombardia sono colpiti da un forte vento, che combinato alla siccità ha aumentato il rischio d'incendi boschivi. Dati che spaventano, in uno degli inverni più anomali di sempre. L’ennesima conseguenza della crisi climatica.
La preoccupazione ora è rivolta soprattutto alle coltivazioni, che avranno bisogno di acqua prima del previsto, complice anche il risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. Già a fine gennaio ha stupito tutti la fioritura dei mandorli in Sicilia e delle mimose nei campi. E se dopo questo caldo inatteso dovessero ripetersi le gelate notturne della primavera del 2021, ci sarebbero altri raccolti distrutti. Una pessima notizia per l’agricoltura del Paese.
Intanto si sta pensando ad alcune soluzioni. Come il progetto di Coldiretti per recuperare le cave abbandonate. Delle cavità con basso impatto paesaggistico che permetterebbero di conservare l’acqua e distribuirla in modo razionale a cittadini e agricoltura. La sfida è accumulare durante tutto l’anno una risorsa che scarseggia ed evitare di sprecarla.
Azioni necessarie da mettere in campo il prima possibile. Oltre alle mezze stagioni, ora il rischio è che possano sparire anche quelle intere.
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