IL DISCORSO ALLA CAMERA

Quirinale, Mattarella giura da Capo dello Stato: "Nuova chiamata a responsabilità" | "Ora riforma della giustizia"

Inizia il secondo mandato del presidente della Repubblica, che resterà in carica fino al 2029

Sergio Mattarella ha giurato nell'Aula della Camera per il suo secondo mandato da presidente della Repubblica. "Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. E' per me una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità, alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ora è necessaria una profonda riforma della giustizia". Il discorso alla Nazione di Mattarella, durato circa 40 minuti, è stato salutato da un lungo applauso in Aula e da una standing ovation di oltre tre minuti. La campana di Montecitorio è tornata a suonare e dal Gianicolo sono stati sparati i tradizionali 21 colpi a salve di cannone nel momento esatto del giuramento.

Molte le tematiche affrontate dal Capo dello Stato davanti a senatori, deputati, delegati regionali, presidente del Consiglio e componenti del governo: dalla scuola alla giustizia, dalla violenza sulle donne alla sicurezza del lavoro passando per l'importanza del ruolo del Parlamento. 

"Parlamento massima espressione della volontà popolare" - Il presidente della Repubblica ha ringraziato i presenti in Aula per la fiducia e ricordando che "questa Assemblea è il luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione". Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l'unità della Repubblica". Per Mattarella è ora necessario costruire una "Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche".

"Indispensabile non comprimere i tempi del Parlamento" - Sempre sul Parlamento il Capo dello Stato ha sottolineato: "Quel che appare necessario - nell'indispensabile dialogo collaborativo tra governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese - il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore d'ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione". 

Mattarella: "Italiani che soffrono aspettano sostegno" - Nel suo discorso Mattarella ha anche rivolto un pensiero a quei cittadini che hanno maggiormente subito gli effetti della pandemia. "Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio". 

"Csm superi le logiche di appartenenza" - Un momento importante del discorso ha riguardato la giustizia. "È indispensabile - ha spiegato - che le riforme annunciate per la giustizia giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all'Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore".

"La scuola assicuri pari opportunità" - Non poteva mancare un passaggio sulla scuola e sugli studenti. Il presidente della Repubblica ha, infatti, affermato: "Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme, volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità. E' doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni".

"Mai più tragedie sul lavoro come quella di Parelli" - Aspetto fondamentale della Repubblica  è la sicurezza sul lavoro. "Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi", ha detto Mattarella, aggiungendo che "la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società".

"Violenza sulle donne inaccettabile piaga da sanare" - Infine, il Capo dello Stato ha dedicato un passaggio del suo discorso alla violenza sulle donne. "Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio", ha sottolineato.

Concluso il suo discorso, intervallato da 55 applausi e da un'ovazione finale di tre minuti, Mattarella ha lasciato la Camera per andare ad ascoltare l'Inno di Mameli in piazza Montecitorio per poi passare in rassegna il reparto d'onore schierato. A seguire il consueto omaggio al Milite Ignoto, all'Altare della Patria. Con la storica Lancia Flaminia si è poi diretto al Quirinale accompagnato dal premier Mario Draghi.