contestazione agli indagati

Operaia morta in fustellatrice nel Modenese, pm: macchina fu modificata

Sono due gli indagati: il datore di lavoro e il delegato alla sicurezza. Per la procura violate le norme antinfortunistiche

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La fustellatrice della Bombonette di Camposanto, nel Modenese, nella quale ad agosto l'operaia 40enne Laila El Harim è rimasta incastrata e uccisa sarebbe stata modificata rispetto al manuale d'uso. È la contestazione che il pm muove ai due indagati, il datore di lavoro e il delegato alla sicurezza. Il magistrato sottolinea la presenza di pareggiatori in gomma da regolare manualmente, non previsti, e l'assenza di una protezione invece prevista.

"Non hanno minimamente considerato il rischio di contatto dei lavoratori con gli organi in movimento durante l'uso delle fustellatrici". Per trarre maggior profitto e "risparmiare sui tempi di lavorazione", al posto della prevista protezione statica fissa avrebbero installato dei "pareggiatori regolabili manualmente", consentendo l'avvio del macchinario anche in presenza di un operatore al suo interno. Sono alcune delle violazioni alle norme antinfortunistiche che la procura di Modena ha contestato a Fiano e Jacopo Setti, fondatore e delegato alla sicurezza della Bombonette di Camposanto.

Dagli atti della procura di Modena emerge che alla dipendente non sarebbe stato fatto seguire nemmeno il corso di formazione di legge per addestrarla all'utilizzo di quella macchina pericolosa. I due indagati sono accusati di omicidio colposo con l'aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche.