MUSICISTI IN RIVOLTA

Dopo Neil Young anche Crosby, Stills & Nash tolgono la loro musica da Spotify

Con un messaggio congiunto sui social i tre artisti esprimono la loro solidarietà con l'ex compagno di band

© IPA

Cresce il numero di artisti che prendono posizione nello scontro tra Neil Young e Spotify. Solidali con il loro ex 'bandmate' nel braccio di ferro con la piattaforma digitale sulla disinformazione no-vax, anche Crosby, Stills, Nash hanno così deciso di ritirare la musica de gruppo dal servizio di audio-streaming. 

"Sosteniamo Neil e siamo d'accordo con lui sul fatto che venga diffusa una pericolosa disinformazione con il podcast di Joe Rogan su Spotify”, si legge nel messaggio social firmato dai tre musicisti: "Pur considerando sempre altri punti di vista, diffondere consapevolmente disinformazione durante questa pandemia globale ha conseguenze mortali. Fino a quando non verrà intrapresa un'azione reale per dimostrare che la preoccupazione per l'umanità deve essere equilibrata con gli affari, non vogliamo che la nostra musica - o la musica che abbiamo fatto insieme - si trovi sulla stessa piattaforma”.

Crosby, Stills e Nash si sono uniti a un gruppetto di altre star della musica che hanno protestato per come Spotify ha gestito la polemica che ha investito Joe Rogan, il padrone di casa della sua podcast piu' popolare.

"E' diverso essere aperto a vari punti di vista e dare invece consapevolmente spazio a false informazioni che circa 270 medici e scienziati hanno deriso come non solo false, ma anche pericolose", ha detto Graham Nash, che il 2 febbraio ha compiuto 80 anni e secondo cui le opinioni diffuse da Rogan sono "cosi' disoneste e non basate sui fatti che Spotify, non sconfessandole, si rende complice di un errore che costa vite umane".

   

Con Young si erano unita subito l'altra superstar canadese Joni Mitchell e a ruota il chitarrista della band di Bruce Springsteen, Nils Lofgren. Ha chiesto che la sua musica sia rimossa da Spotify anche la quattro volte premio Grammy India.Arie scrivendo su Instagram che la sua protesta è legata anche a quanto poco la piattaforma paga i musicisti: "Noi prendiamo una frazione di centesimo ogni volta che qualcuno ci ascolta, e Rogan ha un contratto da cento milioni di dollari".