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A ciascuno la sua paura: ecco le fobie più bizzarre

Dalla cherofobia (il timore di essere felici) alla comunissima aracnofobia, il terrore dei ragni: ecco le più strane

Ragni, aereo, pagliacci: le fobie dai nomi più strani

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Ciascuno di noi teme qualcosa, a volte si tratta di timori inconsueti e in apparenza un po' strani. Rispetto ed empatia sono d'obbligo
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Aracnofobia: la paura dei ragni, è una delle più comuni
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Ceraunofobia o astrafobia: la paura del temporale non colpisce solo i bambini
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 Cherofobia, la paura di essere felici: protagonista anche di una canzone
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 Coulrofobia: i lineamenti alterati dei clown sono spesso percepiti come minacciosi, anziché ridicoli
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 Misofobia: il terrore di sporcizia e microbi. Ha colpito duro in tempi di Covid
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 Claustrofobia: la sofferenza nello stare negli spazi ristretti
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 Agorafobia: gli spazi troppo aperti mettono in ansia, al punto da non uscire di casa
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Belonefobia o aichmofobia: chi ha paura di aghi, spilli, oggetti appuntiti. Una semplice iniezione può essere un problema 
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Glossofobia, il terrore nel parlare in pubblico
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Aerofobia: la classica e diffusa paura di volare
Alcune paure, nonostante il loro nome "difficile", sono molto comuni, altre sono meno note: tutte vanno considerate con rispetto ed empatia

La paura è sempre un affare serio, anche se a volte si tratta di timori ingiustificati. Ad esempio, volare è uno dei modi più sicuri per spostarsi, eppure sono molte le persone che non hanno il coraggio di accomodarsi in cabina e affrontare un decollo. La ragione ha poca voce in capitolo quando ci troviamo alle prese con queste angosce profonde tanto che, di solito, è più facile trovare un modo per convivere con esse piuttosto che affrontarle e risolverle alla radice. Nessuna di loro è sciocca e va considerata con il dovuto rispetto, anche da parte di chi si trova a osservarla, facendo semmai il possibile per rassicurare chi ne è affetto. Queste fobie hanno spesso nomi difficili e perfino un po’ strani, per lo più derivanti dal greco antico: ecco un elenco di paure piuttosto diffuse e anche un po’ bizzarre.

ARACNOFOBIA: oddio, un ragno!  – Il nome può sembrare complicato, ma viene dal greco aráchnē, che significa ragno, e indica la nota e comune fobia per questi insetti. Può manifestarsi con vari livelli di intensità, dall'avversione alla paura più incontrollabile, fino a scatenare veri e propri attacchi di panico. A volte un semplice disegno o una foto possono bastare a scatenare una crisi di terrore.

CERAUNOFOBIA o ASTRAFOBIA: temporale da panico – Piuttosto diffusa tra i bambini, la paura dei temporali, in particolare di tuoni e fulmini, è chiamata sia ceraunofobia (dal greco cheraunos, "fulmine") sia astrafobia: in ogni caso si manifesta con la paura incontrollata di eventi meteorologici avversi, tanto che la persona tende a chiudersi in casa, sigillandosi all’interno il più possibile. Per combatterla, cerchiamo di avere compagnia durante una burrasca ed evitiamo di controllare compulsivamente le previsioni meteorologiche. 

CHEROFOBIA, la paura di essere felici - È balzata agli onori dei media perché ad essa è stata dedicata una canzone che ha riscosso un discreto successo in un talent show di qualche stagione fa. La cherofobia ha origine nell’infanzia e investe tutti gli ambiti della vita: quando otteniamo il risultato che ci eravamo prefissi, veniamo assaliti dall’ansia di non aver fatto le cose per bene e dal timore di perdere tutto. 

COULROFOBIA, i pagliacci che fanno tremare - Dovrebbero far ridere, invece il loro naso rosso, la bocca gigante e la faccia tinta di bianco hanno la capacità di far venire i sudori freddi: la coulrofobia, ovvero la paura di clown e pagliacci, ha radici profonde, legate al modo in cui il cervello percepisce volti ed espressioni. I lineamenti alterati dei clown rendono impossibile comprendere le loro espressioni e questo li rende minacciosi. 

MISOFOBIA: l'angoscia delle casalinghe - La misofobia (dal greco mysos, sporco) o rupofobia (dal greco rupos, sudiciume) è la repulsione incontrollabile nel venire a contatto con la sporcizia e quindi con germi e batteri. Chi ne soffre si lava compulsivamente le mani, a volte fino a danneggiare la pelle, e si dedica in modo ossessivo alla pulizia della sua persona e della casa.

CLAUSTROFOBIA: mai negli spazi ristretti – La cabina dell’ascensore, una lunga galleria in autostrada, ma anche un ambiente affollato: basta questo per scatenare un attacco di claustrofobia, la ben nota paura degli spazi chiusi. Un timore molto diffuso che, se si presenta in forma acuta, può diventare invalidante.  

AGORAFOBIA: la paura degli ambienti aperti – Dal greco agorà, piazza, è l’esatto contrario della claustrofobia e consiste nell’angoscia che si prova negli spazi di grandi dimensioni, ad esempio in mezzo al mare quando la costa sparisce all’orizzonte o, più banalmente, al di fuori della sicurezza delle mura di casa. A volte le due fobie si presentano in coppia, per cui chi ne soffre è a disagio sia al chiuso che all’aperto. 

BELONEFOBIA: aghi da paura – È un timore piuttosto comune che riguarda aghi, spilli e altri oggetti appuntiti, come indica l’origine greca del suo nome: belonos, infatti, in greco significa ago.  Se a spaventare sono in particolare gli aghi si parla più propriamente di aichmofobia, dal greco aichmé, punta di lancia. 
hi ne soffre in modo incontrollabile avrà serie difficoltà a sopportare un semplice prelievo di sangue.

GLOSSOFOBIA: la paura che cuce la lingua - È l’angoscia di parlare in pubblico (dal greco glossa, cioè lingua) ed è la più tipica delle fobie di situazione: chi ne soffre suda freddo alla sola idea di pronunciare un discorso e cerca di evitare le occasioni in cui si troverà al centro dell'attenzione.

AEREOFOBIA, la paura di volare – Ne abbiamo parlato in apertura e non ha bisogno di commenti: il termine deriva dal latino aer, aria e indica il terrore di viaggiare in aereo. Per fortuna, grazie a corsi e tecniche comportamentali, si può vincere o almeno controllare. L’unica alternativa è prendere il treno o rinunciare al viaggio. 

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