ecologia

Plogging: lo sport che aiuta l’ambiente

Correre e raccogliere i rifiuti: in Val Pellice il primo Campionato del Mondo dello sport più ecologico che ci sia

Aiutare l’ambiente e allo stesso tempo fare sport, entrare in contatto con la natura e tenersi in forma. Chi non vorrebbe conciliare le due cose? Qualcuno ha trasformato questo desiderio in qualcosa di reale e gli ha anche dato un nome: plogging, lo sport ecologico che unisce corsa e raccolta dei rifiuti. Nonostante iniziative simili fossero già state avviate in Italia nel 2015, sulla carta l’idea è dello svedese Erik Ahlström, che nel 2016 decide di combinare ufficialmente fitness ed ecologia. La nuova attività è stata accolta con entusiasmo, tanto che da semplice hobby per il tempo libero si è trasformata in una vera competizione agonistica. Ed è stata proprio l’Italia ad accogliere la prima edizione dei Campionati del Mondo di Plogging, organizzati dall’Associazione Internazionale per la comunicazione ambientale e dalla società cooperativa Erica.

L’evento si è svolto nel weekend dall’1 al 3 ottobre nella suggestiva cornice della piemontese Val Pellice, dove corridori amatoriali e runner professionisti si sono contesi il titolo di campione del mondo. Accolti dalle Alpi Torinesi, 55 atleti ed atlete hanno percorso i sentieri e le strade cittadine muniti di sacchetti con microchip in cui riporre i rifiuti abbandonati. Durante le otto ore di gara, i partecipanti si sono sfidati con entusiasmo e impegno: i plogger hanno raccolto quasi 800 kg di rifiuti e percorso oltre 1780 km di sentieri, con una media di quasi mezzo chilo di rifiuti per ogni chilometro.

A conclusione degli intensi tre giorni, i punteggi individuali sono stati calcolati sulla base di tre diversi parametri: distanza percorsa, dislivello positivo e qualità e quantità dei rifiuti raccolti, conteggiati trasformando il loro peso nell’equivalente CO2 non emessa in atmosfera. Infine, durante la cerimonia di premiazione sono stati annunciati i primi Campioni Mondiali di Plogging, Elena Canuto e Pietro Olocco.

Tutti gli atleti saliti sul podio hanno ricevuto medaglie speciali e in linea con la natura dell’evento, realizzate dall’artista Andrea Sarzi Braga recuperando rifiuti elettronici.

Lo sport diventa così una preziosa metafora: impegno e determinazione sono la chiave per portare avanti con successo la questione ambientale. Il plogging ci ricorda che ognuno è chiamato a fare la sua parte e se il messaggio sarà colto, alla prossima edizione taglieranno il traguardo sacchi sicuramente meno colmi.